megaphone - Settembre 2006

Mer 27 Set 2006
Mer 20 Set 2006
Mer 13 Set 2006
Mer 6 Set 2006

Mercoledì 27 Settembre
Leonardo

Mercoledì 20 Settembre
Luca

Wechsel Garland,

Nouvelle Vague,

Lou Rhodes,

Serge Gainsbourg,

Portishead,

Thom Yorke,

Boards Of Canada,

Meganet presenta bloeadrood, da Sundays in Spring,

Katia Sanna,

Limp,

Syntaks,

Slowdive,

Televise,

Lanterna,

Mauracher,

Cansei De Ser Sexy,

Herbert.

Mercoledì 13 Settembre
Leonardo

Ampop,

The Album Leaf,

Giardini di mirò,

Dj Shadow,

Sigur Ros,

Meganet presenta A century of covers,

Massive Attack,

James Figurine,

Inch-time,

Caribou,

Tortoise,

Sao paris.

Mercoledì 6 Settembre
Luca

Herbert,

Cansei de ser sexy,

DFA remixes,

Saint etienne,

Fatboy slim,

Global communication,

Lanterna,

Limp,

Black rose,

Clan of xymox,

Cocteau twins,

My bloody valentine,

Televise,

Blume.

Giovedì 28 Settembre

Grizzly Bear

Yellow House, 2006; voto: 3 su 5.

Esce per la Warp, ma è tutt'altro che blipposo. Folk, in prima battura, ma disturbato, come Cocorosie e Animal Collective. Anche orchestrazioni (c'è Final Fantasy tra i collaboratori) per musiche leggere e trasognate, delicate e pop.

Mercoledì 27 Settembre

Susumu Yokota

Wonder Waltz, 2006; voto: 3 su 5.

Dischetto allegro e vien da dire di facile ascolto; ritmi rilassati, sperimentazione non eccessiva, voci femminili sparse (c'è anche Kahimi Karie), matrice elettronica downtempo, ma le commistioni non si contano. Molto cantato e molto divertente.

Martedì 26 Settembre

Future Sound of London

Teachings From The Electronic Brain, 2006; voto: 3 su 5.

Un greatest hits dei FSOL è piuttosto (molto piuttosto) inutile per chi come chi scrive possiede già tutto. Per chi non li conosce, negli anni novanta questi due signori hanno fatto dell'ottima elettronica, ibridandola con altre forme classice, punk e dub, riassumibile nel titolo di uno di uno dei loro brani migliori: "We have Explosive".

Lunedì 25 Settembre

Wim Mertens

Partes extra partes, 2006; voto: 3 su 5.

Ormai un classico, in vari sensi. Con Wim al pianoforte, e la Flemish Radio Orchestra a tutto il resto, la riproposizione di brani famosi e qualche inedito in un disco abbastanza inutile, ma sempre di un certo fascino e simpatico ascolto.

Domenica 24 Settembre

Justine Electra

soft Rock, 2006; voto: 3 su 5.

Cioé, una austrialiana che fa la Dj a Berlino, sta nel giro Tarwater, Schneider Tm e Sonar Kollectiv, ti aspetti glitch-pop. Ed invece, semplice e tranquillo pop acustico, la voce femminile su sfondo folk. Poi, è vero, la cosa si imbizzarisce verso la fine del disco, ma l'impronta iniziale è deviante. Non male tuttavia.

Sabato 23 Settembre

Yellow6

The bautiful season has past, 2006; voto: 3 su 5.

Molto ambient, spesso chitarre dilatate, questo monumentale disco (3 dischi per abbondanti tre ore e quaranta) contiene post-rock, influenze 4AD d'annata, shoegaze, ambient, insomma tutto il campionario di musica "lenta" e tranquilla e sognante. Che per un po' va bene, ma poi, a partire dalla seconda ora, è dura.

Venerdì 22 Settembre

Robin Guthrie

Continental, 2006; voto: 3 su 5.

I Cocteau Twins senza la voce di Frazer. Questo, in sintesi, il contenuto del disco. E quindi se da un lato non si può che plaudere alla ritrovata vena dopo le incolori prove precedenti, dall'altra pesa come un macigno l'assenza della voce.

Giovedì 21 Settembre

The Workhouse

Flyover, 2006; voto: 4 su 5.

Incrociamo il post-rock con sonorità shoegaze e soprattutto 4AD degli anni ottanta, i Mogwai a chiudere il tutto, ed otteniamo questi simpatici Workhouse. Non stonano nemmeno nel gruppo quattro canzoni cantate, sempre alla ricerca di un bilanciamento delle varie influenze e senza esagerare in nessuna direzione. Così lo shoegaze non si attorciglia troppo, il melodico melenso non tracima e la nostalgia non è canaglia.

Mercoledì 20 Settembre

Guther

Sundet, 2006; voto: 3 su 5.

Provate a dire: sono in due, lei canta, lui suona (ma forse suona anche lei). Ma escono per la Morr, e credo che siano diventati un po' strabici a guardare da una parte a Belle & Sebastian, e dall'altra ai Lali Puna. Canzoni delicate, piuttosto acustiche ma riempite d'elettronica, senza sussulti. Meritano la sufficienza, ma la prossima volta, nessuna pietà.

Martedì 19 Settembre

Sakamoto Ryuichi

Bricolages, 2006; voto: 2 su 5.

Non un nuovo disco, ma la solita collezione di remix del disco precedente. Grandi nomi, va da sé, visto il personaggio (Cornelius, Fennesz, Alva Noto, Craig Armstrong e perfino Steve Jansen). Operazione che soffre della pochezza dell'originale (il disco Chasm), e che nonostante il mestiere dei partecipanti non rilancia le composizioni.

Lunedì 18 Settembre

Dj Shadow

The Outsider, 2006; voto: 2 su 5.

Ormai bisogna rassegnarsi: Dj Shadow ha fatto un disco, uno solo, e poi ha campato di rendita. Di più: lui vuole assolutamente fare hip-hop, anche se quello che gli riesce meglio è qualcosa di diverso. E quindi, qui abbiamo molto hip-hop, con molti ospiti a cantare, e solamente verso la fine ci sono cavalcate percussive e struggenti campionamenti che ricordano, appunto, IL disco di Dj Shadow. Troppo poco.

Sabato 16 Settembre

Stereolab

Serene Velocity, 2006; voto: 3 su 5.

Non fossero gli Stereolab, sarebbero da stroncare: sempre uguali a loro stessi, sempre a rifare la stessa canzone. Eppure, ancora una volta, anche questo inutile disco (una collezione di brani già su album ed un paio di b-sides), si finisce con l'ascoltarlo rapiti. Bravi ma basta.

Venerdì 15 Settembre

The Album Leaf

Into the Blue again, 2006; voto: 3 su 5.

Ci sono alcuni brani cantati, ma l'asse portante del disco sono i molti strumentali presenti, struggenti e maestosi, che ricordano, ovviamente, i Sigur Ros. Non ci sono quindi grandi sorprese nelle musiche, ma solo un lungo lento e rilassante momento.

Basement Jazz

Crazy Itch Radio, 2006; voto: 2 su 5.

Dance pop. Ben fatto, ben suonato, quello che volete, ma dance pop. Becero dance pop.

Giovedì 14 Settembre

bugz in the attic

Back In The Dog House, 2006; voto: 1 su 5.

Pop dance leggerissimo, come una brutta copia di Prince (o quel che si fa chiamare adesso), con voci che mi irritano e musiche che potrebbero diventare un successone commerciale. Ma anche no, mancando della necessaria promozione...

Broadcast

The Future Crayon, 2006; voto: 3 su 5.

Una raccolta di materiale poco noto (vinili, singoli e brani da compilation) che riassume dieci anni di carriera di elettronica pop, cercando sempre di sdoganarsi dagli Stereolab. Non indispensabile, ma piacevole.

Mercoledì 13 Settembre

Yo La Tengo

i'm not afraid of you and i will beat your ass, 2006; voto: 3 su 5.

Rock. Indipendente. Americano. Di gran classe, senza paura, frullano al solito chitarre rumorose, psichedelia, tracce lunghe e corte, ballate pop, insomma, un buon disco (e moolto lungo).

Archive

Lights, 2006; voto: 2 su 5.

Siamo in piena caduta libera; partiti dal trip-hop, gli Archive confezionano questo disco piuttosto rock, leggerino, dove sono presenti certo reminiscenze dei tempi andati, ma anche abbastanza progressive (c'è una traccia da diciotto minuti). Non dà fastidio all'ascolto, ma si dimentica in fretta.

Martedì 12 Settembre

Dani Siciliano

Slappers, 2006; voto: 3 su 5.

Il secondo disco di Dani Siciliano (la signora Herbert, va ricordato) è più leggero del precedente, danto molta più evidenza alla voce, senza rinunciare alle ovvie musiche tra il bizzarro ed il geniale. Ancora una volta, il disco è un frullato di tutte le musiche precedenti, dove la presenza di Herbert, alla sola produzione, è comunque insormontabile.

Lunedì 11 Settembre

The Collectors

Galapagos, 2006; voto: 3 su 5.

Musica elettronica leggera ed ambientale, cinematica, per abusare di un termine. Abbastanza vario, dalle molteplici influenze, con suoni a momento simili alla 4AD d'annata. Piacevoli e scorrevoli.

Venerdì 8 Settembre

Ampop

My Delusions, 2006; voto: 3 su 5.

Islandesi, avevano cominciato con musica pesantemente elettronica (erano passati anche per Meganet qualche anno fa). Con questo terzo disco cercano nuove strade in Europa rendendo il tutto molto più pop. Invece di apparire una delusione, come da titolo, riescono a mantenersi dignitosi, e di mostrare qui e lì che l'Islanda è ancora con loro, che i Radiohead non sono passati invano, anche se si tratta di canzoni abbastanza allegre senza troppe pretese.

Giovedì 7 Settembre

inch-time

As The Moon Draws Water, 2006; voto: 3 su 5.

Australiano trapiantato a Londra, il disco presenta essenzialmente elettronica minimale con le solite influenze jazz, folk e quant'altro. Come tanti, insomma. Qui la gentilezza dei suoni, la pulizia e la grazia delle sovrapposizioni è meglio che in altre parti, per cui il tutto si ascolta con piacere.

Mercoledì 6 Settembre

Burial

Burial, 2006; voto: 4 su 5.

Blues elettronico malato, dub mutante, come una volta ne faceva Tricky. Frasi ripetute ossessivamente, musiche scarne e dilatate, frattaglie sonore disturbanti e tanta malinconia. Molto molto interessante.

Martedì 5 Settembre

Layo And Bushwacka!

Feels closer, 2006; voto: 2 su 5.

Elettronica dance, di buona fattura, ma piuttosto scontata. Ci sono un po' di ospiti illustri (Green Velvet, ad esempio), rielaborazioni illustri (con Ella Fitzgerald & Louis Armstrong), ma non è che la cosa pigli da sola. Magari, in ambiente adatto e chimicamente potenziati, la cosa diventa più interessante, ma non è questo il mio modo di ascoltare.

Lunedì 4 Settembre

Sao Paris

La, 2006; voto: 4 su 5.

Il primo disco, una riuscita combinazione tra il glitch e la melodia brasiliana grondante saudade, in bilico sul buddabarismo. Questo secondo disco scollina, e si butta decisamente sull'elettronica disturbata, ma senza dimenticare le melodie brasiliane. Ed è proprio questa ricerca melodica che li rende decisamente piacevoli e divertenti, e sopra una spanna dei tanti artisti glitch-pop.

Venerdì 1 Settembre

Riccardo Sinigallia

Incontri a metà strada, 2006; voto: 4 su 5.

Tolti i filtri dalla voce (avrà preso coraggio), tolta un po' di elettronica, Riccardo si butta nel gran calderone del cantautorato italiano, e lo fa con un gran bel disco. Buona musica, buoni testi, soluzioni interessanti, un disco da ascoltare più volte, per approfondirlo sempre di più.

Riccardo Sinigallia

Riccardo Sinigallia, 2003; voto: 3 su 5.

Riccardo Sinigallia era uno dei Tiromancino, dai quali se ne andato (pare sbattendo la porta). Ed è anche un grand produttore di musica pop (Gazzè, Fabi). Qui fa un disco che, tra suggestioni elettroniche alla Massive Attack e testi molto spessi, superando l'uso eccessivo di effetti sulla voce, fa la sua bella figura.

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