Feed Me!

Marching Stickmen, 2009; voto: 6 su 10.

Trio egiziano (!) di musica tra il post-rock e l'elettronica, in libero download dal loro sito myspace. Non male, ma dovrebbero essere un po' più originali.

Elfin Saddle

Ringing For The Begin Again, 2009; voto: 7 su 10.

Duo canadese-giapponese in uscita per Constellation. Qui si fa folk psichedelico, piuttosto vicino a certe cose dei Dead Can Dance (l'alternanza di voce femminile e maschile, la strumentazione, eccetera). Nel complesso, piacevole all'ascolto, anche se non un capolavoro.

Crippled Black Phoenix

The Resurrectionists/Night Raider, 2009; voto: 6 su 10.

Band inglese composta da svariati membri di altre band (i Mogwai in primis). Questo monumentale doppio disco raccoglie la maggior parte della loro produzione: e sono un clone dei Pink Floyd, quelli epici, un po' prolissi. Ballatone psichedeliche, un po' post rock, ma essenzialmente pinkfloydiani periodo Animals. Si ascoltano, ma con un po' di fatica.

Asian Dub Foundation

Punkara, 2008; voto: 5 su 10.

Questo disco degli ADB è una mossa non riuscita di spostarsi dai suoni della "club-culture" (loro definizione) a suoni più rock. punk e in definitiva pop. A nulla serve una cover di "No Fun" con lo stesso Iggy Pop a collaborare.

Avalanches

After the Goldrush, 2009; voto: 5 su 10.

Ci sono 42 spezzoni di canzoni (da Dylan ai Chemical Brothers, dai Queen ad Aphex Twin) in 52 minuti di mash-up. Ma la cosa non funziona molto bene, a parte qualche breve momento coinvolgente. Il resto, è solo taglia-e-cuci.

Blindfold

Faking Dreams, 2009; voto: 7 su 10.

L'ennesimo gruppo islandese (già noto da queste parti) parte dalla tradizione Sigur Ros e Múm per tendere alla canzone Radiohead (diciamo in zona Ok Computer). Questo è il sunto del disco, piacevole e godibile, ma senza troppi acuti.

Ceu

Vagarosa, 2009; voto: 6 su 10.

La risposta brasiliana ai Portishead arriva on questa cantante, al suo secondo disco. Ovviamente, è decisamente più allegra dei Portishead, avendo tracce della tradizione brasiliana, ma ci sono dei momenti che, a parte la lingua, sembra di sentire appunto i Portishead. Carino; se solo fosse un po' più ardito...

Codes in the Cloud

Paper Canyon, 2009; voto: 6 su 10.

Ennesimo disco di post-rock. Questa volta i tenutari sono inglesi, ed al loro primo disco si aggiungono alla categoria "post-rock dei brani lunghi ma non troppo noiosi, un po' epici, e comunque il disco dura poco". Compitino svolgo dignitosamente, in attesa di un po' piu' di originalità.

A New Silent Corporation

everything is exactly as it seems, 2009; voto: 6 su 10.

Disco di post-rock, non particolarmente originale e senza punti degni di nota. Però onesto, ascoltabile, piacevole, molto godibile. Con la curiosità che vengono da Vicenza, e non lo diresti neppure un po'. Da seguire, cresceranno.

Simple Minds

Graffiti Soul, 2009; voto: 5 su 10.

Li metti in sottofondo, e neanche ti accorgi che ci sono. Una copia sbiadita dei loro vecchi dischi, senza neanche un minimo sussulto.

Ambient Intelligent Application

Physical Moments, 2009; voto: 6 su 10.

Sembrano una delle tante incarnazioni dei Future Sound of London (i primi passi, quelli più ambientali). In realtà sono un nuovo gruppo che viene dalla Grecia. Profondamente derivativi e per nostalgici.