megaphone - Dicembre 2005

Mer 28 Dic 2005
Mer 21 Dic 2005
Mer 14 Dic 2005
Mer 7 Dic 2005

Mercoledì 28 Dicembre
Leonardo

Sao Paris,

Anna Clementi,

Quio,

Jahcoozi,

Hooverphonic,

Chungking,

Susumu Yokota and Rothko,

Ezra,

Nine Horses,

Dirty Three,

A Northern Chorus,

Sofa Surfers,

Static,

Free Design (revisited),

Final Fantasy,

Meganet: presenta Qeshi da Monotonik.

Wim Mertens,

Tellaro,

Johan Johansson,

Alva Noto and Riuchi Sakamoto.

Mercoledì 21 Dicembre
Luca

Gomo,

Lord Large,

Appaloosa,

Lupine howl,

Chapterhouse,

Psychedelic Furs,

Mondo R,

Arab Strap,

Hope of the States,

Alibia,

Sigur Ros,

Engineers,

Archive,

Psycho Sun.

Mercoledì 14 Dicembre
Luca

Tying Tiffany,

Soulwax,

Cerrone (!),

Goldfrapp,

Depeche Mode,

Lamb,

Tantra,

Alias and Herren,

Meganet: presenta RockPost One.

Amina,

Alibìa,

Kristen Grove,

Siouxsie,

Gomo,

Kate Bush,

Nine Horses,

Antony and the Johnson.

Mercoledì 7 Dicembre
Leonardo

Alessandro Grazian,

Marco Parente,

Baustelle,

Arab Strap,

Au Revoir Simone,

Broadcast,

Architecture in Helsinki,

Animal Collective,

Avia Gardner,

Below the Sea,

Maxence Cyrin,

Pop Ambient 2006,

Meganet: presenta Cen'Art, da Soulseek Records,

Susumu Yokota and Rothko,

Vacabou,

Magnetophone,

Capitol k.

Sabato 10 Dicembre

L'orchestra di Piazza Vittorio

Palasport San Lazzaro, Padova

In occasione di una manifestazione per celebrare i 57 anni della dichiarazione dei Diritti dell'uomo, chi meglio della "multinazionale" Orchestra di Piazza Vittorio a raccontare il mondo? In quattordici sul palco (non tutti, a quanto pare), da sparsissime parti del mondo, danno luogo ad una serie trascinante di brani, ovviamente influenzati da tutte le tradizioni possibili. È bello vedere la musica araba suonata da sudamericani, algidi archi da camera produrre sonorità tarantolate, percussioni tribali accompagnare delicate canzoni d'amore. Una festa.

Sabato 31 Dicembre

Cocteau Twins

Lullabies To Violaine, 2005; voto: 4 su 5.

Opera mastodontica (4 cd nella solita sontuosa -e limitata- confezione 4AD) per celebrare i 25 anni dell'etichetta (pare ieri...). Lullabies e Violaine sono i nomi del primo e dell'ultimo singolo (o EP che dir si voglia) pubblicati dai Cocteau Twins; e proprio tutti i singoli sono qui raccolti (credo manchino un paio di versioni alternative presenti nei 12" e non nei 7"), senza inediti-truffa. Si può così assistere ordinatamente a tutta la carriera, dagli inizi un po' crudi ma affascinanti, alla magnificenza del periodo di mezzo e al manierismo della fine, quando avevano perfino cambiato etichetta. Un bell'ascolto, se non ci fossero da una parte la nostalgia canaglia che te li fa apprezzare più del dovuto, e dall'altra la consapevolezza che si tratta, appunto, di un'opera celebrativa ed un po' autoreferenziale.

Venerdì 30 Dicembre

vv.aa. (Saint-Germain Des Prés Café)

Saint-Germain Des Prés Café Volume 7, 2005; voto: 2 su 5.

Capitolo 7 di una delle compilation buddhabariste che si salvano; o meglio, salvavano, in quanto compaiono notevoli sintomi di stanchezza e di accomodamento. Peggiora la situazione il fatto che ci sia un secondo disco con brani a voce femminile che ammiccano vieppiù.

Giovedì 29 Dicembre

Vashti Bunyan

Lookaftering, 2005; voto: 2 su 5.

Prima Piano Magic, poi Devendra Banhart, infine Animal Collective. Tanto il nuovo folk l'ha solleticata, che lei ha prodotto un nuovo disco dopo trentacinque anni dall'unico precedente. Senza che il tempo sia passato: un bel salto all'indietro, con delicate canzoni folk, che risentono solo leggermente del fatto che siamo nel 2005. Allo stesso tempo, grandezza ed enorme limite dell'operazione.

Susumu Yokota and Rothko

Distant sound of summer, 2005; voto: 3 su 5.

Il difficile Yokota e l'algido Rothko si uniscono (assieme a Caroline Ross, che presta la sua eterea voce) per produrre questo disco piuttosto accessibile e scorrevole. Evanescente ed elegante, non è memorabile.

Steve Reid Ensemble

Spirit Walk, 2005; voto: 2 su 5.

L'unico punto di personale interesse di questo disco è la presenza, occasionale e non determinante, di Kieran Hebden, ovvero Four Tet. Steve Reid rimane un grande batterista, che suona jazz ed ha suonato con molti illustri personaggi, ma il disco è un jazz classico, con pochi spunti interessanti per le mie orecchie.

Static

re: talking about memories, 2005; voto: 3 su 5.

Siamo dalle parti della indietronica tedesca, vale a dire To Rococo Rot, Lali Puna e Tarwater (c'è un Lippok a collaborare). Ci sono anche un po' di canzoni (una in particolare con una voce che ricorda molto Lou Reed). Ciò che manca invece è un po' di personalità.

Martedì 27 Dicembre

65DaysofStatic

One time for all Time, 2005; voto: 3 su 5.

Post-rock per iniziare. Ma poi elettronica: suoni analogici e digitali si mescolano e si inseguono, brani solo strumentali, certe volte tranquilli, certe volte furiosi, rumore e melodie. Confusione? No, tutt'altro, anzi, molto consapevole.

Giovedì 22 Dicembre

Maxence Cyrin

Modern Rhapsodies, 2005; voto: 2 su 5.

Ormai i francesi ci han preso gusto a rifare i classici moderni in chiave alternativa. Tocca adesso all'elettronica più spinta (Depeche Mode, Moby, Massive Attack, Aphex Twin e Sabres of Paradise) ad essere arrangiata in piano solo da questo tizio, studente e compositore di musica classica, traviato poi dal pop più becero per poi finire appunto sull'elettronica. Il risultato è dignitioso, ma preferisco gli originali.

Mercoledì 21 Dicembre

Echo and the Bunnymen

Siberia, 2005; voto: 3 su 5.

In tempi dove tutti si rifanno a qualcun altro, giova riscoprire gli originali. Anche quando escono con un disco nuovo che non sposta di molto ciò che si sapeva. La voce di Ian Mc Culloch è solo un po' più arrocchita del solito, le chitarre liquide dei Bunnymen sono solo un po' più moderne. Disco scorrevole, tra fondo pensione e nostagia canaglia. Dopotutto, sono in giro da solo venticinque anni (almeno), e dimostrano di saper fare meglio di molti che, all'epoca del loro esordio, non erano ancora nati.

Lunedì 19 Dicembre

Anna Clementi

Love is a Reason, 2005; voto: 3 su 5.

Cresciuta in mezzo alla classica contemporanea, ha sbandato per la battuta bassa collaborando con Richard Dorfmeister e Dining Rooms, ora debutta solista in questo disco. Dove si sente appunto la battuta bassa (ma un po' più vispa), un po' di classica, e soprattutto molto pop melodico italiano (cover di Mina). Il disco non dispiace, ma avrei voluto che osasse di più. Lei ha una gran voce, ma questo si sapeva già...

Venerdì 16 Dicembre

The Orb

Okie Dokie Its The Orb On Kompact, 2005; voto: 2 su 5.

Sono sempre gli Orb, ma sono piuttosto ridotti male. Il suono non è cambiato, siamo sempre dalle parti dell'ambient/dub (del resto, è loro creatura); questa volta aggiungono un po' di scuola techno tedesca (non per nulla escono per la Kompact), che migliora un po' la situazione dei dischi precedenti, senza per questo raggiungere un livello degno del loro passato.

Giovedì 15 Dicembre

Guido Mobius

Dishoek, 2005; voto: 2 su 5.

Di partenza, è un disco di indietronica, con molti strumenti molto suonati, ma con l'elettronica a rimaneggiare pesantemente il tutto. Con derive verso il rumore, il ritmo, ed alltro ancora. Però sfugge all'attenzione, non focalizza il risultato, ed alla fine rimane ben poco.

Mercoledì 14 Dicembre

Franco Battiato

Un soffio al cuore di natura elettrica, 2005; voto: 2 su 5.

Niente da fare. A me Battiato non piace: sarà la sua supponenza, la sua mancanza di auto-ironia, sarà... Non mi piace, neppure questa volta che, dal vivo, ripercorre suoi e altrui brani, con adeguata maestria, e con un contorno un po' più rock del solito.

Martedì 13 Dicembre

Bright Eyes

Motion Sickness (Live Recordings), 2005; voto: 2 su 5.

Terzo disco in un anno, e questa volta non è gran che. Il documento dal vivo dell'opera di questo cantautore rock è piuttosto sbiadito, con grande attenzione alla parte folk e country e acustica, e mno per quella elettronica e sbarazzina. Cover sparse, e qualità sonora non eccelsa.

Lunedì 12 Dicembre

Skoud

Systems and Drafts, 2005; voto: 2 su 5.

Non è chiaro da dove salti fuori questo personaggio (Russia, Svezia?). Certo è che deve aver masticato tanto Aphex Twin, di quello ambientale, deve restituire qualcosa in diritti ai Seefeel e ai boards of Canada; tuttavia, il risultato, lungi dall'essere interessante e piacevole, è piuttosto noioso.

Sabato 10 Dicembre

Prodigy

Their Law: The Singles 1990-2005, 2005; voto: 2 su 5.

A sentire tutti i singoli messi di fila uno dopo l'altro, senza vederli dal vivo e senza assistere ai disturbanti video, si scopre che, tutto sommato, questi Prodigy non sono gran che. Poco utile anche il bonus cd dell'edizione limitate, con live poco incisivi, qualche remix (guarda caso, i Pendulum) e qualche b-side. Più apparenza che sostanza.

Mercoledì 7 Dicembre

Pendulum

Hold Your colour, 2005; voto: 2 su 5.

C'è ancora qualcuno che fa Drum'n'Bass. Come questi australiani, che uniscono appunto il D'n'B più classico con progressioni psichedeliche (a momenti, sembrano i Porcupine tree) e breakbeat avanzati. Il risultato tuttavia non convince, troppo fracassone.

Martedì 6 Dicembre

Thomas Brinkmann

Lucky Hands, 2005; voto: 2 su 5.

Dall'unione artistica di Brinkmann (sperimentatore techno tedesco) e TBA (cantante e compositrice elettronica sperimentale) poteva venire fuori un disco inascoltabile; invece, questo disco è estremamente pop; quel che è peggio, mi da l'impressione di essere già vecchio (mi ricorda un po' troppo gli A.R.Kane).

Lunedì 5 Dicembre

A Northern Chorus

Bitter Hands Resign, 2005; voto: 3 su 5.

Post-rock canadese (andrà a finire che non se ne potrà più), che mostra un po' la corda. Qui c'è anche la voce, triste e melanconica come il perfetto post-rocker deve avere. Il disco non è male, ma è "semplicemente" "in stile di".

Venerdì 30 Dicembre

Michel Houellebecq

La possibilità di un'isola

Bompiani, 2005

Non è un autore facile, Houellebecq: cinico e cattivo, qui ne ha per tutti: donne, amore, sesso, vecchiaia, religione, niente e nessuno è riparmiato da questo "pungente osservatore della realtà contemporanea". È la storia di un attore comico (o meglio, della sua crisi), commentata da un suo lontano discendente, sullo sfondo di una vicenda religiosa legata all'immortalità. Al solito, un pretesto per parlare di tutti noi, in maniera spesso sgradevole, talvolta pornografica, ma che ha il grande pregio di farci riflettere.

Giovedì 29 Dicembre

a cura di Dave Eggers

The Best of McSweeney's, volume 1

Minimum Fax, 2004

Un libro che raccoglie una serie di racconti e di saggi (alcuni già editi altrove), tutti caratterizzati per essere usciti sulla rivista culto del nuovo millemmio, McSweeny's, appunto. Alcune cose sono brutte, altre decisamente interessanti (come il resoconto relativo ad Unabomber), altre notevoli (Vollmann), tutte caratterizzate da quel gusto post-moderno e un po' sopra le righe che ha reso popolare il curatore Eggers.

Lunedì 26 Dicembre

King Kong

Peter Jackson

USA, 2005

Lungo (tre ore) e decisamente spettacolare film dell'autore della trilogia del Signore degli Anelli. Proprio da lì si parte, per la cura dei dettagli, le scene di battaglia e di azione. Ma c'è anche un po' di quel sano fantastico (mondo perduto, dinosauri, isole misteriose) che, assieme all'ambientazione strettamente anni trenta, rendono il tutto più credibile di ogni altra realizzazione della stessa trama. Inoltre, cosa da non sottovalutare, Peter Jackson è uno dei pochi registi capaci di dire qualcosa nonstante tutti gli effetti speciali.

Martedì 13 Dicembre

Donald Antrim

I Cento Fratelli

Minimum fax, 2004

La caratteristica migliore di questo post-moderno (accostato indegnamente a Pynchon e Barthelme, va detto) è la bizzaria delle situazioni di partenza. La caratteristica peggiore di questo post-moderno è il fatto che non riesce a proseguire in maniera adeguata l'idea iniziale, spegnendo man mano il devastante pricipio. Qui ci sono cento fratelli (rinunciate in partenza a qualsiasi spiegazione razionale, è un post-moderno) che si trovano a cenare e compiere qualche non meglio definita operazione riguardante il loro padre. Ci sarà un po' di confusione, soprattutto nella mente del protagonista.

Giovedì 8 Dicembre

Andreas Eschbach

Lo specchio di Dio

Fanucci Editore, 2005

Avevo trovato meraviglioso il suo precedente libro Miliardi di Tappeti di Capelli. Mi accosto con un po' di sospetto a questo successivo libro, recitando il sottotitolo: un thriller sul mistero di Gesù Cristo (va detto che l'originale usciva prima del famigerato Dan Brown). E non è gran che. I personaggi sono tutti antipatici e sfocati, densi di stereotipi. La vicende procede faticosamente, con trama a buchi e scarso fascino. Ma, del resto, ad un best-seller (come il libro è stato in Germania, patria dell'autore) non si chiede molto di più.

Sabato 3 Dicembre

Loretta Napoleoni

La nuova economia del terrorismo

Marco Tropea Editore, 2003

Benché risalente ad un paio di anni fa, prima dell'ultima guerra in Iraq (ma dovrebbe essere già disponibile una nuova edizione aggiornata), questo libro ne ha per tutti: occidente, oriente, destra, sinistra, nord e sud. Esamina il terrorismo (senza per altro definirlo molto bene: diciamo che parla di tutte le guerra a bassa intensità, ammesso che un tale termine abbia senso parlando di guerra) non da un punto di vista politico, ma dal lato economico, facendo i conti in tasca a tutti. Quali sono le entrate, i mezzi di finanziamento, le strategie di sopravvivenza, quali sono le uscite, dove e come sono spesi i soldi. Si imparano molte cose, e se ne capiscono molte altre. Si esce dalla lettura con uno sconforto totale su quanto facilmente gli esseri umani riescano a farsi male: povero mondo.

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