megaphone - Febbraio 2006

Mer 22 Feb 2006
Mer 15 Feb 2006
Mer 8 Feb 2006
Mer 1 Feb 2006

Mercoledì 22 Febbraio
Leonardo

Readymade Fc,

Gingerbread Patriots,

Electric President,

La Crus,

Intervista: La Crus,

Meganet presenta Crisopa, da Plataforma Ltw.

Calla,

Velma,

Mogwai,

The Drift,

Nils Petter Molvaer,

Tosca,

Coldcut.

Mercoledì 15 Febbraio
djZero

Bell Orchestre,

Hangedup,

Kammerflimmer Kollektief,

Port-Royal,

Giovanni Sollima,

That Summer,

The Books,

Brian Eno,

Animal Collective,

Fog,

Sigur Rós,

Maximilian Hecker,

David Sylvian,

Blonde Redhead,

The Funky Lowlives,

Amina,

Marsen Jules,

Yann Tiersen,

Mino Freda,

Emilie Simon,

Sao Paris,

Tara King Th,

Roísín Murphy.

Mercoledì 8 Febbraio
Luca

Mew,

Ladytron,

Coldcut,

Billie Ray Martin and Spooky,

Hell (feat Billie Ray Martin),

Soulwax,

Madonna,

Verve Remixed 3,

Diana Ross,

Isaac Hayes,

Studiodavoli,

Meganet presenta Yamamoto, da Ponirepublic.

Apollo 440,

Mozez.

Mercoledì 1 Febbraio
Leonardo

Calla,

Mew,

Mogwai,

And Also The Trees,

Velma,

Gingerbread Patriots,

Boards Of Canada,

Readymade Fc,

Will Oldman + Tortoise,

Coldcut,

Meganet presenta Red, Green, Blue And Other Summer Feelings, da Sutemos.

Cat Power,

Nada - Zamboni,

Ursula Rucker,

Anja Garbarek,

Anna Clementi.

Sabato 18 Febbraio

Intervista: La Crus (Cesare Malfatti), in formato mp3 (sono circa 23 minuti e 2.7 Mega).

Martedì 28 Febbraio

Electric President

Electric President, 2006; voto: 3 su 5.

Nuovo disco per la Morr, diciamo di folktronica. Duo statunitense (Florida), quindi abbastanza lontano da Berlino. Eppure il disco è parecchio intriso delle atmosfere Morr, pure troppo. Il grave difetto di questo disco è di essere derivativo, con solo un viraggio verso il pop leggero a renderlo allegro. Piacevole quindi all'ascolto, ma non resterà negli annali.

Lunedì 27 Febbraio

Camilla Munck And Moogie Johns

Unlike You, 2005; voto: 3 su 5.

Non mi è chiaro quando sia uscito il disco di questo due danese (il loro sito dice che ne è appena uscito uno nuovo...). Al di là di queste questioni temporali, la loro musica è abbastanza a-temporale: c'è lei che canta e lui che che suona (più o meno), l'impronta è abbastanza acustica e folk, ma c'è parecchia elettronica, ma non prepotente e solo di accompagnamento. Disco un po' cupo, e nemmeno bellissimo, ma l'ascolto è abbastanza piacevole.

Sabato 25 Febbraio

Tosca

Souvenirs, 2006; voto: 3 su 5.

Ancora una volta, un disco che raccoglie una serie di remix da un disco "ufficiale". Ancora una volta, come ormai accade troppo spesso, un disco superiore all'originale. Se il disco di partenza (JAC) era piuttosto manieroso (e noioso), qui le versioni sono ravvivate, disturbate, stravolte da vari personaggi (Burnt Friedman, Senor Coconuts, AGF), in modo tale da renderle decisamente più interessanti.

B. Fleischmann

The humbucking coil, 2006; voto: 3 su 5.

Indietronica, nulla di nuovo. C'è una chitarra, ci sono strumenti, ci sono suoni elettronici. Suoni delicati ed allegri, piacevoli senza essere un capolavoro. Passerà via velocemente senza avere punti che saranno ricordati a lungo, ma per il momento si ascolta bene.

Venerdì 24 Febbraio

Devics

The Stars At Saint Andrea, 2003; voto: 3 su 5.

My beautiful sinking ship, 2001; voto: 3 su 5.

In attesa del nuovo imminente disco, ascolto i vecchi loro lavori: c'è lei ha una voce che ricorda molto i Portishead, ma ogni tanto che anche un lui che canta. La musica parte anch'essa dai Portishead, ma poi si evolve (si scarnifica) in atmosfere minimali ed acustiche. Saint Andrea dovrebbe essere una località italiana dove i due hanno registrato (in campagna, a sentire il risultato) il disco, delicato e tranquillo, che si fa ascoltare con piacere.

Mercoledì 22 Febbraio

The Drift

Noumena, 2005; voto: 3 su 5.

Post-rock, un po' di divagazioni jazz-free, un po' di progressive (tutti brani dilatati, dai sei minuti in su), un disco non di facile ascolto ma che produce buone soddisfazioni.

Domenica 19 Febbraio

Ursula Rucker

Ma'at Mama, 2005; voto: 3 su 5.

Un disco di Ursula Rucker va sezionato nella parte musicale e nella vocale/parlata/poetica. L'utente italiano molto si perde della seconda, che pure è il motivo portante di tutta la faccenda: indispensabile avere sotto mano i testi scritti per capire qualcosa e per rendersi conto della immensa non banalità della signora (forse un po' troppo name-dropping, ma ci sta anche quello...). La parte musicale è sempre a cura di illustri personaggi; questa volta, un po' sotto la media.

Ursula Rucker

Silver or Lead, 2003; voto: 3 su 5.

Vista la recensione qui sopra, il precedente disco di Ursula ripete le considerazioni; questa volta, la musica è decisamente più interessante (Jazzanova, King Britt, 4Hero), e i testi sono un pelo meno attuali. Ma va bene uguale.

Giovedi 16 Febbraio

vv.aa.

Stilllysm, 2005; voto: 3 su 5.

Una compilation in cui convivono nomi storici (Peter Principle, Benjamin Lew), nomi nuovi e noti (Mitchell Akiyama, Off The Sky, Immune) e illustri (per me) sconosciuti. La notizia stampa parla di "electronic post-pop music with melancholic tinge", ed in effetti non saprei descrivere meglio: una sorta di ambient più pop, con una grande melanconia di fondo. Non brutta compilation, però.

Mercoledì 15 Febbraio

Velma

La Pointe Farinet 2'949m, 2005; voto: 3 su 5.

Un trio svizzero, autore di canzoncine trip-hop un po' sporcate da un'elettronica non di solo accompagnamento alla voce, esce con il quarto disco della loro carriera. Rimangono sostanzialmente sulla stessa lunghezza d'onda, accentuando un po' la vena pop (abbiamo molte canzoni vere e proprie), accantonando un po' la parte più sperimentale (anche se ci sono sempre i Dalek a collaborare in un brano e Mark Van Hoen di Locust a produrre).

Martedì 14 Febbraio

Blackfield

Blackfield, 2004; voto: 3 su 5.

Steven Wilson (Porcupine Tree, No-Man) si unisce ad un artista isrealiano per fare un disco un po' diverso dal suo pop progressivo. Si hanno quindi canzoni con un sottofondo tastieristico, qualche spunto rock, melodiche quanto basta, pulitine e tranquille. Niente eccitazione, ma un disco ascoltabile in tutta tranquillità.

Lunedì 13 Febbraio

Battles

EP C/B EP, 2004-2005; voto: 4 su 5.

Si comincia con del post-rock di stampo classico. Poi le cose si fanno più confuse, sperimentali, ma sempre precise, matematiche. Una sorta di supergruppo (ex Don Caballero, il figlio di Anthony Braxton...) che riedita per Warp i tre EP del 2004. Decisamente interessanti, ma non facili.

Venerdì 10 Febbraio

Patrick Phelan

Cost, 2005; voto: 3 su 5.

Ci sono la voce e vari strati di chitarre; ci sono strumentali e canzoni; c'è dream-pop (come chiamarlo?) e cantautorato acustico. In definitiva, non male, con oscillazioni tra leggerenzza e approfondimento.

Giovedì 9 Febbraio

Off the Sky

It Is Impossible To Say Just What I Mean, 2005; voto: 3 su 5.

Ambient, piuttosto classica. Di un artista statunitense che ha pubblicato molto attraverso netlabel, ed arriva adesso a pubblicare per una etichetta belga. Non è malaccio: abbastanza atmosferico per rientrare nel genere, abbastanza vario per essere ascoltato anche di per sé.

Mertedì 7 Febbraio

Mew

And The Glass Handed Kites, 2005; voto: 3 su 5.

Un gruppo danese che mi ricorda molto certe band della 4AD (Lush, Breeders) per le armonie vocali e le chitarre delicate; ma poi chitarroni pesanti, e brani voce e piano, e brani che cambiano l'uno nell'altro, molta varietà in una grande unità artistica. Non un capolavoro, non bellissimo, ma certamente bello.

Lunedì 6 Febbraio

Nils Petter Molvaer

Er, 2005; voto: 3 su 5.

Nuovo (ormai ne sforna con una frequenza preoccupante) disco per NPM, questa volta un po' meno elettronico dei precedenti, ed un po' più etnico dei precedenti. C'è perfino una canzone. Siamo ormai più vicini al jazz puro che alla contaminazione da cui era partito, anche se il disco rimane piuttosto intenso ed interessante.

Domenica 5 Febbraio

Readymade Fc

Babilonia, 2005; voto: 2 su 5.

Avevamo incontrato questo francese qualche tempo fa con il suo primo disco, in cui era presente una bella canzone con David Sylvian alla voce. Qui ritornano entrambi (in una brano già edito, per altro), ma poi il disco piglia una piega molto acustica, folk, intimistica e leggera, piuttosto insignificante.

Memphis

I dreamed we fell apart, 2004 (?); voto: 3 su 5.

Un disco di pop elettronico leggero e sognante, con qualche concessione di troppo alla facilità d'ascolto. Forse troppo leggero, tende a rimanere poco nella testa, lasciando solamente una impressione passeggera di levità.

Sabato 4 Febbraio

Nicola Hitchcock

Passive Aggressive, 2005; voto: 3 su 5.

Solito, dignitoso disco di una dei tanti reduci della miglior stagione del trip-hop. Lei è stata la voce dei Mandalay, ed adesso in questo disco solista utilizza molti e diversi produttori (tra cui Hector Zazou) per mostrare la sua bella voce. Ma ci vuole qualcosa di più per essere ricordati con piacere...

Venerdì 3 Febbraio

Coldcut

Sound Mirrors, 2005; voto: 2 su 5.

Tornano dopo molto i tenutari della Ninja Tune, con un disco dove si presentano come al solito con tante collaborazioni, tante canzoni, tanti rimescolamenti e tanta maestria. Il tutto però non intrattiene a sufficienza, annoia piuttosto, come se tutto fosse già sentito.

Giovedì 2 Febbraio

Cat Power

The Greatest, 2006; voto: 3 su 5.

Disgnitoso disco, un po' diverso dal precedente, con qualche inserto soul e blues che va a completare il suo folk rock indipendente. E dopo aver messo di fila tutte queste etichette, rimane la sua voce interessante, la sua musica piacevole, ma non un capolavoro.

Mercoledì 1 Febbraio

Belle and Sebastian

The Life Pursuit, 2006; voto: 2 su 5.

Mai stato un grande fan dei Belle & Sebastian; ma questo disco è veramente troppo pop, troppo evanescente. Facile all'ascolto, quasi allegro a tratti, non riesce ad agganciare l'udito.

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