megaphone - Marzo 2006

Mer 29 Mar 2006
Mer 22 Mar 2006
Mer 15 Mar 2006
Mer 8 Mar 2006
Mer 1 Mar 2006

Mercoledì 29 Marzo
Luca

Mozez,

Bark Psychosis,

Intervista: Roberto Mandolini di Rockerilla,

Mogwai,

Amusement Parks on Fire,

Decoder Ring,

Meganet presenta French Teen Idol, da Notype

Susumu Yokota and Rothko,

Maxence Cyrin,

Massive Attack,

IG,

Alessandro Gwis,

Natacha Atlas.

Mercoledì 22 Marzo
Leonardo

Chikinki,

Ms. John Soda,

Moby,

Tiga,

Einsturzende Neubauten,

Massive Attack,

Cammilla Munck and Moogie Johns,

Patrick Phelan,

Pillow,

Cesare Basile,

Burnt Friedman and Jaki Liebezeit,

My Latest Novel,

Ad Absurdum,

Battles,

Spyritual,

Global communication,

Erast.

Mercoledì 15 Marzo
Luca

Tiga,

Tosca,

Alif Tree,

Saint-Germain-des-Prés Café 7,

Erykah Badu,

D'Nell,

Camille,

Mozez,

Meganet presenta Dead Eros,

Mogwai,

Echo and the Bunnymen,

I am Kloot,

Nada e Massimo Zamboni,

Cristina Donà,

Arab Strap,

Finn,

Susumu Yokota and Rothko,

Decoder Ring.

Mercoledì 8 Marzo
Leonardo

Beth Orton,

Camilla Munck And Moogie Johnson,

Devics,

Ms. John Soda,

Burnt Friedman and Jaki Liebezeit,

Noze,

Cesare Basile,

Meganet presenta SofaSound Mixtape 1,

Patrick Phelan,

Ad Absurdum,

Battles,

Pillow,

Jel,

Erast,

Tiga.

Mercoledì 1 Marzo
Luca

Offlaga Disco Pax,

Grace Jones,

Bauchklang,

Tiga,

Mozez,

Studiodavoli,

Meganet presenta swoiza,

Gomo,

Blackfield,

Coldplay,

Echo and the Bunnymen,

Arab Strap,

Archive,

Alibia,

Radar Bros,

Songs for Ulan.

Mercoledì 29 Marzo

Intervista: Roberto Mandolini di Rockerilla, in formato mp3 (sono circa 33 minuti e 3.8 Mega).

Venerdì 31 Marzo

Michael Nyman

The Libertine, 2006; voto: 3 su 5.

Ancora una colonna sonora per Nyman, che negli ultimi tempi si è un po' perso in musica alimentare (nel senso di composta per portare a casa la pagnotta). Questa volta riprende un po' vigore (sarà il fatto che il film è in costume e gli permette di sfogare la vena classica e barocca che tanto gli si confà), aprendo in maniera tranquilla, una parte centrale movimentata ed una conclusione struggente. Vien quasi voglia di vedere il film.

Giovedì 30 Marzo

Clogs

Lantern, 2006; voto: 4 su 5.

Pur venendo da Chicago, non fanno post rock e nemmeno techno, ma musica rock da camera, un po' come certi dischi dei Rachel's. Molti archi, molti strumenti, una sottile vena ironica che ricorda i Penguin Café Orchestra, un disco piacevole, da ascoltare sdraiati in un prato al sole primaverile.

Casiotone for the painfully alone

Etiquette, 2006; voto: 2 su 5.

Nato come progetto piuttosto lo-fi (nel senso di strumentazione povera e suoni un po' trovati), in questo nuovo disco la musica si allarga aggiungendo strumenti e voci di molti ospiti. Le canzoni (via, chiamiamole così) rimangono sempre improntate ad una filosofia di arruffamento, folk a tratti come lo sono le Cocorosie, cantautorali come Devendra Banhart, un'aria di tristezza e sciatteria continua. Sono perplesso, e un po' deluso.

Mercoledì 29 Marzo

Gaudì - Testa

Continuum 1105, 2005; voto: 3 su 5.

L'etichetta Em:t è una sorta di culto nell'ambient; questa volta tocca ad una coppia di italiani (anche se Gaudì è da molto tempo accasato a Londra), che collaborano nel produrre un disco di musica elettronica molto ambientale e molto esclusivo. Non è male, ma è veramente solo per cultori del genere.

Lunedì 27 Marzo

Burnt Friedman and Jaki Liebezeit

Secret rhythms 2, 2005; voto: 2 su 5.

Burnt Friedman and Jaki Liebezeit

Secret rhythms, 2002; voto: 2 su 5.

Il primo, moderno musicista elettronico, è noto per aver preso recentemente parte all'operazione Nine Horses (con Sylvian e Jansen), il secondo, un po' più anziano, suonava la batteria nei CAN. Assieme, hanno fatto questi due dischi, non troppo differenti tra loro; molto ben fatti, puliti, precisi, decisamente di maniera, non sono rock, non sono post, non sono ambient, non sono. Il risultato insomma è una cosa dignitosa, buona come sottofondo, ma nulla di più.

Domenica 26 Marzo

Belle and Sebastian

Late Night Tales, 2006; voto: 2 su 5.

Faccio fatica a trovare un motivo di interesse in questo disco, pieno zeppo di brani che sembrano usciti da una radio in piena operazione nostalgia. Giusto qui e lì qualche momento si risolleva dal torpore generale.

Mercoledì 22 Marzo

Gomo

Best of, 2004-2006; voto: 2 su 5.

Lui è portoghese, ed il suo disco di esordio ci ha messo un paio d'anni ad uscire dalla terra natia, spinto dalle radio e dalle televisioni. Si tratta di pop allegro e fresco, con qualche strizzata d'occhio al Beck scanzonato, forse un po' troppo giocoso per esssere preso sul serio. Purtroppo per lui, si dimentica facilmente.

Martedì 21 Marzo

Lou Rhodes

Beloved One, 2005; voto: 3 su 5.

Lou Rhodes è la voce dei Lamb (a quanto pare, era, visto che il gruppo non dovrebbere più esistere). E il disco è proprio un disco dei Lamb, ma senza le parti elettroniche, quindi molto acustico, suonato e sognante. La voce particolare di Lou regge bene, anche se si fatica a dimenticare i tappeti elettronici dei Lamb. Non fosse per la storia precedente, sarebbe un gran bel disco.

Lunedì 20 Marzo

Global Communication

76:14 Expanded, 2006; voto: 3 su 5.

Ritorna una delle pietre miliari dell'elettronica degli anni 90, ovvero i 76 minuti e 14 dei Global Communication (Tom Middleton e Mark Pritchard), originariamente uscito nel 1994. A distanza di così tanto tempo, il disco rimane ancora interessante e piacevole. Meno interessante invece il secondo disco, aggiunto per l'occasione, con remix e singoli irreperebili.

Domenica 19 Marzo

agf.3 + sue.c

Mini movies, 2006; voto: 3 su 5.

Nel profluvio di uscite di AGF (non sempre all'altezza) quest'opera deve tenere conto del fatto che esce come CD+DVD. Il CD è appunto a cura di AGF, mentre il DVD è un lungo video di Sue.C che accompagna i brani. I suoni sono i soliti, c'è perfino qualche canzone; certo è che si fa fatica a seguire questa signora in tutte le sue varie interpretazioni...

Sabato 18 Marzo

Agf and Zavoloka

Nature never produces the same beat twice, 2006; voto: 2 su 5.

Cinquanta brani, di poco più di un minuto, bozzetti strumentali che esplorano un po' tutto l'universo sonoro elettronico. Che però non riescono a colpire, sembrano tanti piccoli incompiuti, sperduti in mezzo al nulla. Troppo frammentario, va da sé.

Venerdì 17 Marzo

Nôze

Craft Sounds And Voices, 2005; voto: 2 su 5.

Dovrebbero essere due francesi, che fanno della house che cerca di ricalcare alcune stagioni che furono di Herbert. Qui spesso ci sono voci, o meglio, ritmi e suoni eseguiti vocalmente, c'è qualche tentativo trip-hop, c'è molta musica che una volta era di tendenza. Ora il tutto sembra un disco già vecchio.

Giovedì 16 Marzo

Mirsie

El Santo, 2004; voto: 2 su 5.

Il voto è basso, ma solo perché non amo il loro tipo di musica. Ovvero, del sano rock, un po' blues, rabbioso di stampo classico. Il disco è adesso liberamente scaricabile dal loro sito.

IG

Resta, 2005; voto: 2 su 5.

IG sta per Ivana Gatti, oppure per Ivana e Gianni, dove Gianni è Maroccolo, ex Litfiba ed ex CSI. Insomma, ci sono sette canzoni, suonate da lui e cantate da lei. Lei ha una bella voce, lui è un signor musicista, ma mi pare che il risultato sia piuttosto ordinario, e che non brilli per originalità e bellezza. Attendo nuove prove.

Wechsel Garland

Easy, 2006; voto: 3 su 5.

Partito dalla folktronica (il suo primo disco è stato pubblicato dalla Morr), il tedesco che si nasconde dietro il nome WG mescola il tutto con jazz, post-rock, molto sole e dolcezza. Ne salta fuori un disco carino, divertente, senza particolari picchi, ma scorrevole e caldamente primaverile.

Mercoledì 15 Marzo

Zook

Music From The Accumulator, 2005; voto: 1 su 5.

Abbiamo un duo che suona del pop-blues-dance, insomma un po' di tutto. Non ci sono voci, non c'è elettronica, i brani sono tutti pulitini, ma di una noia, di una noia...

Martedì 14 Marzo

Cesare Basile

Hellequin Song, 2006; voto: 3 su 5.

Disco molto cupo e abbastanza diverso dall'usuale. Suoni cattivi, a volte rabbiosi (Fratello Gentile, ad esempio), testi forti e decisi, anche in inglese. Non facile, certamente degno di ripetuti ascolti.

Lunedì 13 Marzo

Einstürzende Neubauten

Grundstueck, 2005; voto: 3 su 5.

Nel nuovo modello distributivo introdotto dagli EN, si paga un abbonamento, si assiste alle incisioni, ed alla fine si riceve il CD/DVD che raccoglie il tutto. Questo altrimenti introvabile CD raccoglie appunto il secondo passo di questa operazione. E si tratta di un classico disco EN: musica cattiva, declamazioni, rumorismi, chitarroni, insomma, le solite cose. Piacevoli, però.

Domenica 12 Marzo

Spyritual

Wall of Soul, 2005; voto: 3 su 5.

Siamo alle solite: lei canta, lui suona (questa volta dalla Finlandia), e fanno un dolce trip-hop-soul-jazz-pop-elettronico. Nulla di nuovo, ancora una volta, eppure abbastanza ben fatto, languido e melanconico da meritare la sufficienza.

Sabato 11 Marzo

Beth Orton

Comfort of Strangers, 2006; voto: 3 su 5.

Si prefigurava una carriera di voce nell'elettronica dopo le sue famose collaborazioni (Chemical Brothers), ed invece Beth Orton percorre la sempre difficile strada del folk acustico, in degna compagnia (Emiliana Torrini, Cat Power, eccetera). Tuttavia, il disco si regge essenzialmente sulla sua sofferta voce piuttosto che sulle musiche (nonostante la presenza di Jim O' Rourke alla produzione).

Venerdì 10 Marzo

Francesco De Gregori

Calypsos, 2006; voto: 2 su 5.

Il limite e la grandezza di questo disco è che non si tratta di canzoni, ma di poesie. La musica di accompagnamento è poca cosa, dice proprio nulla. Abbiamo quindi nove poesie, che vanno ascoltate e meditate. Ma non un disco di nove canzoni nuove.

Mercoledì 8 Marzo

Devics

Push The Heart, 2006; voto: 3 su 5.

Continua sulla stessa falsariga dei precedenti dischi l'opera dei Devics. Lui e lei che cantano, una versione molto più cantautorale ed acustica dei Portishead. Rispetto ai precedenti, forse un po' troppo manieroso, ma sempre di pacato ascolto.

Pillow

Flowing Season, 2006; voto: 3 su 5.

Dietro nome straniero ed etichetta tedesca si cela un membro dei Giardini di Mirò. Ma qui non c'è post-rock, ci sono belle melodie, molte cantate, con suoni elettronici e sinuosi, una specie di folk-tronica più umana. Non male, non male.

Tiga

Sexor, 2006; voto: 2 su 5.

Ha quasi inventato l'electoclash, ha l'aspetto fighetto che serve per incuriosire i superificiali, ed adesso esce col suo primo disco (dopo una marea di singoli ed un Dj Kicks). Immerso nella disco e negli anni ottanta (cover di Talking Heads), il disco è caciarone e ammiccante. Piacerà a molti, ma non a me.

Martedì 7 Marzo

Jel

Soft Money, 2006; voto: 3 su 5.

Jel è uno dei grandi nomi della Anticon. Ed è proprio il fatto che esca per la Anticon a spiazzare un po'. Si tratta di un onesto di hip-hop, molto strumentale, con diversi brani cantati. Bellino e simpatico, allegro e tutto quello che volte, ma dalla anticon ci si aspetta qualcosa di più dirompente.

Lunedì 6 Marzo

Ivano Fossati

L'arcangelo, 2006; voto: 2 su 5.

Il disco attraversa tutti i temi cari al cantautore: amore, morte, società, guerra e politica. E lo fa utilizzando vari stili musicali, anche se mantenendo il solito modo (un po' troppo sofferto) di cantare. Tutto molto facile, molto scorrevole, un po' troppo.

Domenica 5 Marzo

vv.aa. (Dream Brother)

Dream Brother, the song of Tim + Jeff Buckley, 2005; voto: 2 su 5.

Una raccolta con molti nomi noti (Sufjan Stevens, Engineers, Herbert...) che rifanno brani della disgraziata (nel senso di piena di disgrazie) famiglia Buckley. Che però non mi convincono; troppo emotivamente cariche le canzoni, che rifarle senza adeguato impegno si rischia, come in questo caso, di ridurle a semplici brani musicali. Pochi riescono nell'avvicinare (e mai superare) l'opera orginale.

Sabato 4 Marzo

Fields Of The Nephilim

Mourning Sun, 2005; voto: 2 su 5.

Sono stati uno dei grandi gruppi del gotico, ed adesso se ne escono, dopo lungo tempo, con questo nuovo disco. Il concetto chiave è "sono stati". Adesso sono dei mestieranti del gotico, che dicono proprio nulla di originale. Disco ottimo per gli adepti, di minimo interesse per tutti gli altri.

Mogwai

Mr. Beast, 2006; voto: 3 su 5.

L'atteso (sono mesi che se ne parla) nuovo disco dei Mogwai spiazza un po'. Abbandonate le forme noise-progressive che hanno fatto la loro fortuna, si avvicinano al rock, abbastanza post, comunque schitarrando e facendo riaffiorare a tratti qualche asperità. Il tutto suona scorrevole, senza discese né picchi, arrivando serenamente alla conclusione. Ma mi aspettavo di più.

Venerdì 3 Marzo

Andreas Resch

./Requiem, 2004; voto: 4 su 5.

Un disco di stampo classico, ma con grandi spazi di modernità. Il requiem (quindici parti), giustamente triste in vari punti, è invece a momenti allegro, elettronico, quasi giocoso. Camposizioni mai banali, eppure scorrevoli all'ascolto. Quasi impossibile da trovare.

Giovedì 2 Marzo

Ms John Soda

Notes and the Like, 2006; voto: 2 su 5.

Morr Music, giro Notwist e Lali Puna; voce femminile e suoni folktronici, in pieno stile. Ma questa volta il giochetto, benché come al solito ben confeziato, pulito e perfettino, stanca un po'.

Mercoledì 1 Marzo

Erast

Cyberpunk, 2005; voto: 3 su 5.

Elettronica blipposa e giocosa, come la colonna sonora di un videogioco movimentato, warpismi a destra e aphextwismi a manca, un buon catalogo di una stagione elettronica memorabile. Lungi dall'effettuare un'operazione di mero recupero, l'autore, russo o georgiano, mantiene alta l'attenzione sull'est europa, ultimamente zona musicalmente ben feconda.

Sabato 11 Marzo

Wallace e Gromit - La maledizione del coniglio mannaro

Nick Park e Steve Box

Inghilterra 2005

Sarà che il formato lungo riduce la divertente frenesia degli episodi capolavoro precedenti (corti e lunghi vincitori di Oscar, comunque), sarà che i personaggi ormai non nascondono più sorprese, sarà che il soggetto e la sceneggiatura stavolta sono un po' deboli, insomma, sono rimasto un po' deluso da questo primo lungometraggio di Wallace a Gromit. Che rimane tuttavia un gran divertente film. Simpatici i coniglietti.

Domenica 5 Marzo

James G. Ballard

Tutti i Racconti 1969-1992

Fanucci 2005

Si chiude (?) con questo libro la pubblicazione dei racconti di Ballard. Ed è il solito florilegio di cose meravigliose, mediocri ed anche brutte. I temi portanti si ripetono, a momenti ossessivamente: il volo (tra piloti, uccelli, aerei e viaggi tra le stelle), la guerra (vera, falsa, mediatica), il tempo (interno, esterno). Ballard rimane uno dei più grandi scrittori della nostra epoca, che in questi racconti sfrutta la fantascienza per quello che altre forme letterarie stentano a fare: parlare degli esseri umani, delle loro debolezze, paure e sogni.

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