megaphone - Agosto 2007

In Agosto, Megaphone sospende le trasmissioni.

Venerdì 31 Agosto

Agricantus

Luna Kina, 2007; voto: 2 su 5.

Sembra un disco di synth-pop. Spiace dirlo, perché la voce è sempre quella, alcune atmosfere son sempre quelle, ma troppo sintetici e di plastica appaiono i suoni e le canzoni.

Matteah Baim

Death Of The Sun, 2007; voto: 3 su 5.

Lei è usa suonare nei Metallic Falcon con una delle Cocorosie. Tuttavia, il disco di esordio non vede alcun intervento della Casady (c'è Devendra Banhart, tuttavia); niente male, tuttavia, il miscuglio di suoni che richiamano (forse troppo) atmosfere new age, dove però la voce è costantemente presente ad iniettare attitudine sanguigna al tutto.

Giovedì 30 Agosto

Mice Parade

Mice Parade, 2007; voto: 3 su 5.

Allora, partiamo dalle due ospiti femminili: Letitia Saddier (Stereolab) e Kristin Anna Valtysdottir (múm) per dare alcune coordinate. Le parti elettroniche e quelle acustiche, attitudine post-rock in molti passaggi, atmosfere sognanti che s'incattiviscono, varietà nell'uniformità di stile, producono assieme proprio un bel disco.

Marsen Jules

Golden, 2007; voto: 3,5 su 5.

Un disco decisamente ambientale, con chitarre, piano ed elettroniche sparse. Tuttavia, ancora una volta, riesce ad essere abbastanza variegato e mosso da tenere vivo l'interesse.

Mercoledì 29 Agosto

Noisettes

What's The Time Mr Wolf?, 2007; voto: 2 su 5.

Pop-rock. Niente di più. O meglio, certe volte proprio pop, ma tanto, troppo. Buona energia del gruppo e della voce, ma insomma, ci vorrebbe qualcosa di più per rimanere oltre la fine del disco.

Mark Ronson

Version, 2007; voto: 1 su 5.

Certe volte mi chiedo come mi capiti di ascoltare certi dischi. Come questo, ad esempio, di un dj inglese che raccoglie musichette di elettronica pop piuttosto trite, e poi ci mette a cantare qualche grande voce (Amy Winehouse), qualche tipo famoso (Robbie Williams) ed onesti mestieranti; ma poi il risultato è un tentativo spudorato di scalare le classifiche. Avanti il prossimo.

Martedì 28 Agosto

Marc Almond

Stardom Road, 2007; voto: 3 su 5.

Era da tanto che non ascoltavo Marc Almond (colpa mia, ovviamente). Ecco qui un nuovo disco, impreziosito dalle voci di Antony (due primedonne assieme!!!) e di Sarah Cracknell, ma che contiene sostanzialmente le solite, delicate, fanfarone e tristi canzoni di Marc. Piacevole.

Lunedì 27 Agosto

Caribou

Andorra, 2007; voto: 3 su 5.

La transizione dall'indietronica alla poptronica si è compiuta totalmente. Dai primi dischi molto elettronici con venature indie e folk, al nuovo disco molto pop di Caribou (Manitoba). Disco leggero, che poco ricorda l'elettonica, ma piacevole e divertente, perfetto per l'estate. Riuscirà a resistere al brutto tempo invernale?

Lichens

Omns, 2007; voto: 3 su 5.

Rob Lowe è un veterano, musicalmente parlando, essendo stato parte dei 90 Day Men. Questo suo secondo album solista lo vede alle prese con strumentali molto ambientali, isolazionistici, a volte eccessivi (un brano di piu' di diciotto minuti in chiusura), ed a tratti psichedelico. Solo per appassionati del genere.

Domenica 26 Agosto

Groove Armada

Soundboy Rock, 2007; voto: 2 su 5.

Dopo cinque anni dal lavoro precedente, un nuovo disco per questo duo dance inglese. Il fatto che fosse uscito un best of nel frattempo è sintomatico. I due hanno già dato quanto potevano. Qui rimasticano la dance allegra dei precedenti, con qualche lentezza sparsa giusto per non perdere di vista il chill out, ma il risultato sa tanto di premasticato.

Sabato 25 Agosto

Emilie Simon

L'Olympia, 2007; voto: 2,5 su 5.

Dopo solo due dischi ed una colonna sonora, arriva un live (completo di DVD) per questa bjorkeggiante artista francese. Nulla di particolarmente eccitante, se non una raccolta di suoi brani, impreziositi da qualche cover standard (Nirvana) e non (Iggy Pop). Nel complesso un disco piacevole, ma non certo impedibile.

Venerdì 24 Agosto

Dragons

Here Are The Roses, 2007; voto: 2 su 5.

L'ennesimo gruppo che si rifà al dark, alla new wave, e ricicla ancora le linee di basso dei Joy Division (ma forse si stanno ispirando agli Interpol), qualche volta l'orchestrazione ricorda i Cure, la voce somiglia a tanta altre, insomma... la solita roba che va tanto di moda adesso...

Fovea Hex

Allure, 2007; voto: 2,5 su 5.

Terzo e conclusivo disco di questa mini-saga musicale. E non si discosta molto dai precedenti, canzoni ambientali, con grandi nomi al seguito, ma che, tutto sommato, cominciano un po' a stancare. Un prodotto di classe, ma forse troppo cerebrale.

Giovedì 23 Agosto

Asobi Seksu

Citrus, 2007; voto: 3 su 5.

Nonostante il nome ed aspetto giapponese, sono statunitensi. Giusto la cantante è appunto giapponese. Ma fanno shoegaze, più o meno. Insomma, leggero, molto pop, rinfrescante e frizzante. Piuttosto derivativo, a volte eccessivamente ziccheroso, ma si mette in sottofondo e scorre piacevolmente. È sufficiente.

Mercoledì 22 Agosto

Xiu Xiu Larsen

¿Spicchiology?, 2007; voto: 3 su 5.

Cominciano a produrre un po' troppa roba per riuscire a starci dietro. Tra separati e uniti esce musica nuova quasi ogni mese. Ancora una volta, la collaborazione è un post-rock molto straniato e straniante, in cui canzoni (via, chiamiamole così) che sanno molto di Larsen sono rese più complicate dalle voci di Xiu Xiu. Disco scuro, psichedelico, ed anche un po' paranoico.

vv.aa. (sonar kollektiv)

Ten Years, Who Cares?, 2007; voto: 2,5 su 5.

Ok, dieci anni di Sonar Kollektiv, ed allora? Ovvero, dieci anni di Jazzanova. Nel doppio CD raccolta (il primo con pezzi più o meno storici, il secondo un mix a cura dei titolari con altri pezzi più o meno storici) abbiamo un buon campionario dell'etichetta, dove si conferma musica abbastanza leggera, jazzata e tutto sommato innocua.

Martedì 21 Agosto

U.n.k.l.e.

War Stories, 2007; voto: 2 su 5.

Ci siamo persi l'anima elettronica di James Lavelle. Complici Josh Homme (Queens of the Stone Age) e Ian Atsbury (Cult), il nuovo disco degli Unkle è decisamente rock. Sarà anche la voce di Atsbury, ma molti brani richiamano i suoni dei Cult. C'è qualcosina dei vecchi tempi (un brano con 3D dei Massive Attack), ma si perde in mezzo al rockkume generale.

Lunedì 20 Agosto

White Stripes

Icky Thump, 2007; voto: 3 su 5.

Sempre uguali a se stessi, sempre diversi. Tornano cattivi, crudi e molto rock, passatisti quanto basta per definirsi classici. Ci sono strani inserti (fiati spagnoli?), ma in fondo è tutto e solo rock'n'roll. I migliori in circolazione, senz'altro.

Sunshiners

Sunshiners, 2006; voto: 2,5 su 5.

Arcipelago delle Vanuatu. Dalle parti delle Fiji. Nel bel mezzo dell'oceano pacifico. Quattro buontemponi suonatori di reggae pubblicano un disco. Dubito che sappiano chi siano i Nouvelle Vague, ma l'operazione è simile: reinterpretare in chiave aliena (qui, reggae appunto) successi degli anni '80 inglesi: Cure, Talk Talk, Depeche Mode, Tears for Fears. Divertenti e simpatici, ma nulla più.

Stateless

Stateless, 2007; voto: 4 su 5.

Bel disco. Si parte dalla nostalgia per i Radiohead di Ok computer e si aggiorna la musica con gli accadimenti degli ultimi dieci anni. Pop perfetto, ma anche rock, ma anche elettronica, c'è anche trip-hop dei Massive Attack, lo hip-hop di Dj Shadow (che li benedice) ma tutto in maniera molto dolce, malinconica quasi, archi strappalacrime e ritmiche spezzate, cantato molto bello. Insomma, uno dei dischi dell'anno.

Sabato 18 Agosto

Sinead O'Connor

Theology, 2007; voto: 2,5 su 5.

Un disco doppio, anzi no. Ancora cover, anzi no. Insomma, la testa calda irlandese ne combina un'altra. Ci sono due dischi, il primo (Dublin) con solo chitarra e voce; il secondo, con praticamente gli stessi brani, ma con orchestrazione rock completa. Ci sono diverse cover, inni biblici e brani originali. Un po' troppa roba, un po' troppo confusa, una buona voce, spiazzante come forse voluto, ma, tutto sommato, discreto.

Giovedì 16 Agosto

Rothko

Eleven Stages Of Intervention, 2007; voto: 3 su 5.

Dopo diverse collaborazioni (Yokota, Caroline Ross), un nuovo disco "solista". Che è molto ambientale, da ricordare smaccatamente alcuni dischi di Eno in certi punti. Il basso, effettato in molti modi, riempie la scena, essendo lo strumento del tenutario del nome, ma gli altri strumenti riescono a riempire abbastanza bene i vuoti.

Mercoledì 15 Agosto

Stafraenn Hakon

Gummi, 2007; voto: 4 su 5.

Oh che bel disco. Un islandese che parte dalle atmosfere dei Sigur Ros, ma ci aggiunge chitarre shoegaze e costruzioni post-rock (come per altro aveva abituato nei dischi precedenti); qui, in più, c'è anche il canto, che rende il tutto più accattivante. Lungi da essere un centone delle sonorità di tendenza, un disco piacevole e che non annoia mai (nonostante la lunghezza superi l'ora, senza tenere conto del bonus disc...), anche a ripetuti ascolti e continui.

Martedì 14 Agosto

Githead

Art Pop, 2007; voto: 2 su 5.

Ho provato ad ascoltare più volte il disco, ma non mi va giù. Il supergruppo (Newmann già nei Wire, Spiegel già nei Minimal Compact, Scanner musicista elettronico) produce post-punk (meglio e con più originalità di molti altri) con ampie venature di pop (appunto, pop artistico...), ma non riesce ad entusiasmare.

Lunedì 13 Agosto

Architecture in Helsinki

Places Like This, 2007; voto: 2 su 5.

Otto allegroni australiani avevano rallegrato il mondo con il loro primo disco. Questo secondo lavoro, invece, complice forse una produzione di tendenza, snatura un po' la loro giocosità e li rende uguali a molti altri gruppi, tutti alla ricerca di visibilità commerciale. Peccato.

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