megaphone - Maggio 2008

Mer 28 Mag 2008
Mer 21 Mag 2008
Mer 14 Mag 2008
Mer 7 Mag 2008

Mercoledì 28 Maggio
Leonardo

British Sea Power,

Death Cab For Cutie,

Guillemots,

Hot Chip,

Do Make Say Think,

Borko,

Costa Music,

Alaska In Wintrer,

Efterklang,

Audrey,

Cristina Donà,

Antony And The Johnson,

Cinematic Orchestra,

Aaron Jerome,

Barry Adamson,

Camille,

Gregor Samsa,

Balmorrea,

Ludovico Einaudi,

Baltic Fleet,

Bersarin Quartet,

Almamegretta,

Hercules And Love Affair,

Benga,

Agf.

Mercoledì 21 Maggio
Leonardo

Bugo,

Death Cab For Cutie,

Marc Almond & Michael Cashmore,

Laki Mera,

Audrey,

Costa Music,

Cesare Basile,

Patrizia Laquidara,

Camille,

Barry Adamson,

Aaron Jerome,

Almamegretta,

Agf,

Efterklang.

Mercoledì 14 Maggio
Dj Zero

Rufus Wainwright,

Stefano Bollani Trio,

Aaron Jerome,

Frankie Hi Nrg,

Offlaga Disco Pax,

Le Luci Della Centrale Elettrica,

Baustelle,

Syria,

La Crus,

Cristina Dona,

Emma Pollock,

Alaska In Winter,

Gravenhurst,

Baja,

Misophone,

Sam Shalabi,

Nick Cave And The Bad Seeds,

Cars And Trains,

Ef,

Kinski.

Mercoledì 7 Maggio
Megaphone non è andato in onda

Sabato 17 Maggio

Intervista: Patrizia Laquidara, in formato mp3 (sono circa 17 minuti e 0.9 Mega).

Martedì 22 Aprile

Intervista: Sergio Cossu, in formato mp3 (sono circa 25 minuti e 1.5 Mega).

Sabato 5 Aprile

Intervista: Arturo Stalteri, in formato mp3 (sono circa 17 minuti e 1 Mega).

Mercoledì 28 Maggio

Four Tet

Ringer, 2008; voto: 7 su 10.

Ritorna Four Tet, dopo qualche prova un po' opaca, e ritorna con techno minimale contaminata jazzata. Insomma, ritorna, in tutti i sensi. Trentadue minuti sciamanici.

Martedì 27 Maggio

Turin Brakes

Dark on Fire, 2007; voto: 5 su 10.

Già partecipanti al New Acoustic Movement, in questo ultimo disco percorrono atmosfere tra il folk ed il pop, sempre sostanzilamente acustici. E, sostanzialmente, nulla di nuovo.

Lunedì 26 Maggio

The Sea and Cake

Everybody, 2007; voto: 5 su 10.

Il post-rock di Chicago si è ormai annacquato in queste facili canzoni, piuttosto pop, pur con qualche reminiscenza dei fasti passati. Roba leggera, che non avresti mai detto a leggere i nomi dei componenti del gruppo.

Venerdì 23 Maggio

The Field

Sound Of Light/Nordic Track Hotel, 2007; voto: 6 su 10.

Un EP su commissione di un albergo, che voleva una colonna sonora per quattro momenti della giornata. A costruirlo, un artista minimale svedere, che continua nel suo algido percorso, un po' noioso e ripetitivo, anche se qualche momento di trance positiva non manca.

Giovedì 22 Maggio

The Boats

Our Small Ideas, 2008; voto: 7 su 10.

Un piccolo disco di folktronica, delicato, fragile, ascoltabile senza troppi problemi e malinconie. Acustica in evidenza, elettronica poca, deliziosi quadretti da conservare.

Mercoledì 21 Maggio

Swayzak

Some Other Country, 2007; voto: 6 su 10.

Un altro disco di questo duo, sulla falsariga del precedente: canzoni tra techno e melodia, ben fatte, ben cantate, pulite e simpatiche. Ma nulla di più.

Martedì 20 Maggio

Vic Chesnutt

North Star Deserter, 2007; voto: 6 su 10.

Un disco di canzoni classiche, nel senso di frullamento di canzoni rock di vario genere (Neal Young, ma anche altri intimisti chitarrosi), con suoni post-rock, anch'essi di vario genere (la ciurma Constellation a collaborare) per un personaggio con una buona voce e buoni suoni. Quel che difetta è l'originalità.

Lunedì 19 Maggio

Vitalic

V Live, 2007; voto: 6 su 10.

Con un solo disco alle spalle, Vitalic, dj francese, si esibisce in un live. Il risultato è abbastanza allegro e coinvolgente, ma già al secondo ascolto mostra i propri limiti. Nulla di che, si ascolta e basta così.

Sabato 17 Maggio

Willits & Sakamoto

Ocean Fire, 2008; voto: 5 su 10.

Trattasi di disco ambientale piuttosto noioso. Sakamoto dovrebbe suonare il piano, mentre Willits le chitarre. Ci sono stratificazioni di suono che non avvincono, e solo verso la fine si comincia a sentire un po' di movimento. Il lavoro dei due è così aggrovigliato nei suoni e più spesso nei rumori, che non si sa a chi dare la colpa.

Venerdì 16 Maggio

Zonderland

Oidipus: Motherfucker, 2007; voto: 6 su 10.

Tre brani, il più corto supera i quindici minuti, di post-rock/shoegaze/noise, insomma roba così. Brani che crescono sommessi e lenti, poi si incupiscono, schitarrano, e via così. Psichedelico, nel senso che entra ed esce ripetutamente dal flusso di coscienza mentre si fa altro.

Giovedì 15 Maggio

Cinematic Orchestra

Live @ The Royal Albert Hall, 2008; voto: 6 su 10.

Un altro live dei Cinematic, e questa volta non ce ne era bisogno. A parte il brano con Beth Gibbons, reso molto bene, gli altri sono piuttosto scolastici ed un po' troppo jazzati (assoli ed improvissazioni gratuite, quelle cose lì). Rimangono grandi brani, ma da un live voglio di più.

Martedì 13 Maggio

Cristina Donà

Piccola faccia, 2008; voto: 7 su 10.

A poca distanza dal disco precedente, una nuova uscita. Una specie di greatest hits, ma rifatto tutto in acustico, spesso solo chitarra e voce. Le canzoni, scarnificate, resistono abbastanza, e questo è un chiaro sintomo di bontà. Disco delicato e tranquillo, ma bello.

Lunedì 12 Maggio

La Crus

Io Non Credevo Che Questa Sera, 2008; voto: 7 su 10.

Alla fine della carriera, i La Crus producono questo disco, con alcuni inediti e soprattutto un concerto dal vivo. Grande classe, grande resa, un commiato come si deve.

Sabato 10 Maggio

Devotchka

A Mad & Faithful Telling, 2008; voto: 6 su 10.

Ancora influenze balcaniche. Questa volta tocca ai Devotchka, statunitensi già autori della colonna sonora di Little Miss Sunshine. Commistione tra balcani, dance ed indie rock, fra un po' non se potrà più. Per il momento, si ascoltano. Ma non brillano.

Venerdì 9 Maggio

Syria

Un'altra me, 2008; voto: 6 su 10.

Paradossalmente, la cosa che meno funziona in questo disco di Syria è Syria stessa. Le canzoni (credo scelte e certo arrangiate da Cesare Malfatti già nei La Crus) di gruppi italiani poco conosciuti nel grande giro sono molto belle, ma il risultato appare un po' finto e poco profondo. Peccato, poteva essere una buona occasione.

Giovedì 8 Maggio

Sam Shalabi

Eid, 2008; voto: 7 su 10.

Disco strano, molto psichedelico, con canzoni in lingue strane, brani mediamente lunghi, influenze arabe ed africane, a momenti ricorda i Pink Floyd. Ci sono momenti meno riusciti, ma nel complesso un disco perfetto per vagare nei meandri di una mente confusa.

Martedì 6 Maggio

Marlene Kuntz

Uno, 2007; voto: 6 su 10.

Lunedì 5 Maggio

Stefano Bollani trio

In the Mood of Love, 2008; voto: 7 su 10.

Undici standard jazz, rielaborati da un trio jazz d'eccezione (Bollani Tavolazzi Paoli), una (ri?)stampa giapponese. Il limite del disco è proprio quello di essere una collezione di standard (ma standard standard). Il pregio, di reinterpretarli in maniera piuttosto creativa, tanto che a volta ricordano solo alla lontana gli originali. Se non vi fanno paura i dischi come sola espressione della bravura degli interpreti, allora è un buon disco. Ma se cercate originalità e qualcosa di nuovo, cascate male.

Venerdì 2 Maggio

Alaska in Winter

Dance Party In The Balkans, 2007; voto: 7 su 10.

Amico di Zach Condon, ovvero Beirut, questo personaggio ne segue un po' le tracce, prendendo appunto sentori balcanici e coniugandoli con un po' di pop e di elettronica, in una serie di brani sostanzialmente strumentali. Il risultato è stranamente sobrio (non ci sono troppi fiati a riempire il suono), lasciando cosi' affiorare la vena di malinconia normalmente nascosta dalle fanfare. A chiudere, perfino stridendo un po', una brano vocale con il citato Beirut alla voce. Ma è sugli altri brani che si fonda il disco.

Giovedì 1 Maggio

Kinski

Down Below It's Chaos, 2007; voto: 7 su 10.

Mi sembra sia il primo disco dei Kinski da me ascoltato, anche se il loro complessivo settimo. Siamo dalle parti del post-rock rumoroso, psichedelico e spaziale, qualche traccia vocale. Forse un po' troppo rock per i miei gusti, ma messi in sottofondo accarezzano la giornata.

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