megaphone - Agosto 2008

Le trasmissioni riprendono a settembre.

Venerdì 29 Agosto

Costa Music

Lighter Subjects, 2008; voto: 6 su 10.

Uno dei due componenti de L'altra, di cognome Costa, debutta come solista. Iperprodotto, levigato, malinconia ovunque su musiche elettroniche minimali, non riesce ad entusiasmare, anzi. A volte, annoia.

Giovedì 28 Agosto

Cesare Basile

Storia di Caino, 2008; voto: 7 su 10.

Il percorso di Cesare Basile segna un punto importante: un disco, con frequenti ispirazioni al blues, di un cantautore italiano a tutto tondo, vicino per molti versi a De André e Fossati. Musica interessante, testi da considerare con attenzione, disco riuscito.

Mercoledì 27 Agosto

Do Make Say Think

The Whole Story of Glory, 2008; voto: 7 su 10.

EP disponibile ai concerti, con alcuni brani editi ed altri inediti e versioni live. Loro fanno post-rock, sono canadesi, pubblicano per Constellation. Roba buona quindi. Se non fosse di impossibile reperibilità, sarebbe una buona introduzione al gruppo.

Camille

Music Hole, 2008; voto: 6 su 10.

Già collaboratrice di Nouvelle Vague, il terzo disco solista di questa cantante cerca di produrre un capolavoro. Lo fa emulando per certi versi Bjork (voce e campionamenti vocali e corporei in primissimo piano, scarne musiche), sperimentando un po' (poco) ed usando anche l'inglese. Risultati altalenanti, con qualche ripetizione di troppo.

Martedì 26 Agosto

Rod Modell

Incense & Blacklight, 2008; voto: 6 su 10.

Brani ambient ed altri più ritmati, dub ovunque, il disco scorre tranquillo senza sussulti, senza entusiasmare, ma anche senza dispiacere.

Bugo

Contatti, 2008; voto: 6 su 10.

Cito da Wikipedia: "Quest'album è molto diverso dai precedenti, in quanto contenente canzoni con un sound quasi del tutto elettronico dai testi più coerenti rispetto ai precedenti." Ecco, appunto. Testi a volte battistiani, la voce rimane particolare (un modo gentile per dire sgraziata), musiche meno strambe del solito (produce Fontana, ovvero Stylophonic). Insomma, non male, in definitiva, ma solo in pochi momnenti riesce a convincere in pieno.

Lunedì 25 Agosto

Scott Matthew

Scott Matthew, 2008; voto: 5 su 10.

Cantautore australiano: canzoni scarne, che dovrebbero basarsi esclusivamente sulla voce, particolare sì, ma che non colpisce particolarmente. A metà strada tra Antony ed il folk di Bonnie "Prince" Billy, abbiamo canzoni semplici e malinconiche. A molti piacerenno, a me un po' meno.

Venerdì 22 Agosto

Benga

Diary of an Afro Warrios, 2008; voto: 6 su 10.

Siamo dalle parti del dubstep. Già autore di diversi singoli, ecco il suo primo disco. Che delude un po', con l'inframmezzare suoni house a vivacizzare l'altrimenti narcotico dubstep. La cosa peggiore, tuttavia, è la scelta dei suoni, che sembrano tutti già sentiti, e che inficiano l'ascolto di un disco che cercava di spostare più in là i limiti del genere.

Giovedì 21 Agosto

Sian alice Group

59:59, 2008; voto: 6 su 10.

Gruppo centrato attorno alla dignitosa cantante Sian Ahern, composto da diversi elementi (anche un ex Jesus Mary Chain). Producono una sorta di pop modello 4AD, con qualche inserto psichedelico e progressive, per non parlare di un po' di shoegaze. Disco non malaccio, ma che soffre di mancanza di originalità non tanto nel risultato, quanto nei componenti.

Mercoledì 20 Agosto

Barry Adamson

Back to the Cat, 2008; voto: 5 su 10.

Solo un pallido ricordo del buon vecchio Barry. Canzoni da crooner stanco, con pochi momenti interessanti. Le influenze storiche (jazz e blues, per cominciare) ci sono tutte, ma le canzoni troppo leggere rendono il disco evanescente, buono per sottofondo per locali di tendenza, che non disturbi.

Martedì 19 Agosto

then dof

untitled, 2008; voto: 5 su 10.

Ambient elettroacustico che lascia il tempo che trova. Tanti piccoli suoni, messi assieme con qualche ritmo e poca melodia. Alla fine, un disco poco interessante tra i cui pregi c'è certamente la breve durata.

Lunedì 18 Agosto

Audrey

The Fierce And The Longing, 2008; voto: 7 su 10.

Secondo disco per il gruppo svedese al femminile, piuttosto diverso dal loro primo. Se quello era indirizzato allo shoegaze ed al rock indie, questo è decisamente più pop. Non male, tutto sommato, ma così facendo perdono completamente l'originalità che le contraddistingueva.

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