St. Vincent

Actor, 2009; voto: 8 su 10.

Secondo disco, brillantemente eseguito. Già il primo era molto bello, questo secondo non sfigura, uguale se non superiore. Voce delicata, musica che inizia delicata, poi si incattivisce, rumoreggia e ritma. Un misto di leggerezza e pesantezza molto ben riuscito.

Burial & Four Tet

Moth/Wolf Club, 2009; voto: 6 su 10.

Un singolo, piuttosto corposo, poche informazioni. Sembrerebbe un lato a cura di Burial, e quindi cupo e lento, e l'altro a cura di Four Tet, più veloce ed allegro. Ma poi il primo è più vivace del solito, il secondo più cupo del solito. Interessante, ma aspettiamo.

Sweet Billy Pilgrim

Twice Born Men, 2009; voto: 7 su 10.

Escono per l'etichetta di David Sylvian, ma sono un gruppo rock, o meglio, post, ma sono canzoni, con voce maschile, e cori, sono un po' folk, sono.. insomma, sono difficili da definire, da categorizzare, e il disco non ruggisce, ma conquista poco a poco.

The Field

Yesterday and Today, 2009; voto: 6 su 10.

Elettronica dalla Svezia, che nei dischi precedenti non aveva entusiasmato (troppo algido e a momenti ripetitivo). Qui produce un disco più organico dei precedenti, più vario, a momenti anche bellino, ma mantiene ancora dei momenti di stanca (alcuni brani sono decisamente troppo lunghi).

The Hylozoists

L'Île De Sept Villes, 2009; voto: 7 su 10.

Un incrocio tra post-rock e rock da camera, come solo i canadesi sanno fare. Disco essenzialmente strumentale, con brani ora ariosi ed archeggianti, altre volte classicamente post-rock. Non ci sono innovazioni particolari, ma il disco si ascolta bene ed intrattiene di qualità.

Tortoise

Beacons of Ancestorship, 2009; voto: 7 su 10.

Sì, lo so che questo disco di post-rock è fuori tempo massimo, non ci sono grandi cose nuove particolarmente importanti da segnalare, ma i Tortoise hanno fatto un buon disco, dignitoso, ben suonato e prodotto, sollecita la mia nostalgia, insomma, mi piace. Ma non è un capolavoro.

Trickform

Trickform, 2009; voto: 6 su 10.

Un altro epigono di Aphex Twin, tra ambient ed elettronica furiosa. Dignitoso disco, anche se non c'è molta personalità. Lui è tedesco, la confezione del disco è originale.

Wildbirds & Peacedrums

The Snake, 2009; voto: 6 su 10.

Il secondo disco di questo duo voce e percussioni sorprende meno del primo (insomma, c'è la voce, interessante, sopra percussioni e batteria, incisive e varie), e produce un senso di già sentito. Disco dignitoso, ma troppo uguale al precedente.

wisp

The Shimmering Hour, 2009; voto: 5 su 10.

Esce per Rephlex ed è un disco in stile Rephlex. Talmente in stile da essere scontato, poco vispo e piuttosto noioso. Una specie di Aphex Twin meno furioso, meno ispirato e più scontato.

Asobi Seksu

Hush, 2009; voto: 7 su 10.

Gruppo simil-giapponese ma di New York, giunge al terzo disco in studio. Perdono in shoegazing ed acquistano in pop leggero. Però divertono, sono piacevoli all'ascolto e riescono a cambiare senza tradirsi.

Camera Obscura

My Maudlin Career, 2009; voto: 5 su 10.

Un disco di pop leggero, senza troppe pretese. Escono per 4AD, richiamano Belle e Sebastian, ma le canzoni sono allegre, a tratti simpatiche, ma non degne dell'etichetta e del confronto.

Archive

Controlling crowds, 2009; voto: 6 su 10.

Tra U2 e trip-hop, un disco poco interessante e troppo lungo. La carriera degli Archive continua, ma mi sembra continuamente in discesa...

Skiantos

Dio ci deve delle spiegazioni, 2009; voto: 7 su 10.

Più di trent'anni e non sentirli. Solide basi di mestiere, funzionali al cantato (si fa per dire) di Freak Antony. Che ci mette i soliti ritornelli assassini e le storie finto-demenziali. Insomma, nulla di nuovo, molto di buono.

State Broadcasters

The Ship And The Iceberg, 2009; voto: 6 su 10.

Sestetto di Glasgow che debutta con un disco pop-folk, discreto, leggero e delicato, senza acuti e senza disastri. Ma è difficile rimangano impressi.

Yage

The Woodlands of Old, 2008; voto: 6 su 10.

Si tratta di uno dei tanti nomi dei Future Sound of London, che ogni tanto si rifanno vivi, rifacendo sostanzialmente le cose che hanno sempre fatto. In maniera dignitosa, ma che alla lunga stancano un po'.

Bjork

Voltaic, 2009; voto: 6 su 10.

C'è un live in studio (discreto) e un disco con i remix (pessimo). Poi ci sono i DVD, con i concerto (non se può più). Solo per completisti e danarosi.

Susumu Yokota

Mother, 2009; voto: 7 su 10.

Dopo qualche disco ambient, qui si hanno canzoni, con voce femminile. Le diverse collaborazioni guidano l'intero disco, che risulta tranquillo, soffuso e ambientale in senso positivo, riuscendo a creare una atmosfera serena e rilassata.

Venetian Snares

Filth, 2009; voto: 5 su 10.

L'iperproduzione di questo artista breakcore ha raggiunto il proprio limite. Ormai non ne posso più di questi brani pieni di ritmi fratturati ricomposti e acidificati. Qualunque cosa prenda, deve ridurre a metà le dosi, comprese le uscite su disco.

White Tree

Cloudland, 2009; voto: 6 su 10.

Il progetto vede Ludovico Einaudi ed i fratelli Lippock (To Rococo Rot, ma non solo) realizzare assieme un disco ed una serie di concerti. Si ha quindi l'unione di strumenti classico-acustici con inserti elettronici e glitch (più piano che elettronica, comunque): roba ormai un po' troppo scontata, che è il vero limite del progetto.

WhoMadeWho

The Plot, 2009; voto: 6 su 10.

Si definiscono disco punk, ma non disdegnano altre avventure soniche tra il pop e l'elettronica. Il trio danese realizza quindi un secondo disco piacevole, bizzarro e tutto sommato di facile ascolto, mancando di profondità.

Wixel

Blood Red Bird / Clouds / Winter, 2009; voto: 6 su 10.

Un progetto bizzarro: l'imperativo categorico di produrre un disco ogni mese, rendendolo disponibile liberamente a tutti (donazioni accettate...). Wixel, già autore di dischi "normali", riesce a tenere botta in questa prima terna: ci sono ovviamente cose scarse, ma i brani ascoltabili sono i più. Elettronica, acustica, qualche canzone. Leggero e soffuso.