megaphone - Luglio 2005

Mer 27 Lug 2005
Mer 20 Lug 2005
Mer 13 Lug 2005
Mer 06 Lug 2005

Mercoledì 20 Luglio
Luca

Emery Reel,

Moly,

L'altra,

Dzihan and Kamien,

Tosca,

Verve Remixed,

Everything But the Girl,

Nicolette,

Roisin Murphy,

Dj Cam,

Povo,

Nicola Conte,

Craig Armstrong,

Jan Garbarek,

Stromba.

Mercoledì 20 Luglio
Luca

U.N.K.L.E.sounds,

Dining Rooms,

Telepopmusik,

Nitin Sawhney,

Agricantus,

Mino Freda,

Radicanto,

Maxiata,

Mark Lanegan Band,

The Smiths,

Coldplay,

Snowdonia presenta Lo zecchino d'oro dell'Undergound,

Cranes,

Meganet: H Anno Zero,

Emery Reel.

Mercoledì 13 Luglio
Leonardo

Coldplay,

Malcom Middleton,

Port-Royal,

Antony and the Johnson,

Cocorosie,

Roisin Murphy,

Matthew Herbert,

Susumu Yokota,

Giovanni Sollima,

Brian Eno,

In my room,

Benjamin Diamond,

Richard Davis,

Broadway Project,

Stromba.

Mercoledì 6 Luglio
Leonardo

Mariposa,

Intervista: Mariposa,

Perturbazione,

Northpole,

Offlaga Disco Pax,

Petra Magoni,

Sollima,

Stromba,

Optimo mix.

Sabato 23 Luglio

Intervista: Stefano Bollani, in formato mp3 (sono circa 8 minuti e meno di un Mega).

Stefano Bollani

Parco ACM, Scorzè

Molte persone sul palco, e molte di riguardo (uno per tutti, Ares Tavolazzi), per rappresentare questo spettacolo, Gente in Cerca di Nuvole, nato come data unica ed adesso portato in giro (e le nuvole sono state trovate, visto che, a quanto pare, questo è il primo concerto della serie non bagnato dalla pioggia; anche se il luogo del concerto è uno dei più umidi mai sentiti da parte mia) per l'Italia. Partendo dall'opera di Fosco Maraini e dalla fascinazione della montagna, il concerto si dispiega tra favole e racconti e musiche tra la vecchia canzone italiana e il jazz più standard. Grande la maestria dei musicisti tutti, prestata ad uno spettacolo che scontenta i puristi, ma diverte parecchio.

Mercoledì 6 Luglio

Intervista: Mariposa, in formato mp3 (sono circa 41 minuti e 4.7 Mega).

Domenica 31 Luglio

Seachange

Lay of the land, 2004; voto: 2 su 5.

Inglesi, sono in sei. Rock pop con chitarre, arrangiamenti vari, canzoncine ordinarie senza un briciolo di originalità

The Czars

The Ugly People vs The Beautiful People, 2001; voto: 2 su 5.

Un disco malinconico proveniente dall'indie rock americano e fatto uscire per la Bella Union di due ex Cocteau Twins. Le atmosfere sono quelle, ma sono piuttosto già sentite, poco originali e coinvolgenti.

the dillinger escape plan

Miss Machine, 2004; voto: 0 su 5.

Non capisco come sia finito sul lettore questo disco di metal, di quelli con la voce rauca che sembra stia stuprande le tonsille. È durato tre canzoni, il tempo di trovare la forza, nel caldo torrido, di alzarmi.

Kiki

Run with Me, 2004; voto: 2 su 5.

Anni ottanta a manetta, elettronica ed atmosfere sorpassate. Sotto la voce electro, un disco, ancora una volta, inutile.

Sabato 30 Luglio

Ordinary Boys

Over the Counter Culture, 2004; voto: 2 su 5.

Fossero usciti vent'anni fa, sarebbero stati un gruppo che si rifaceva ai Blur, a gli Smith, a Morrisey, insomma ad un certo suono pop inglese, e sarebbero stati dei dignitosi emuli. Nel 2004, sono fuori tempo massimo e completamente inutili.

Peaches

Fatherfucker, 2003; voto: 1 su 5.

Brutto, pretenzioso, oltraggioso (ma dove?). Noioso.

Ulan Bator

Rodeo Massacre, 2005; voto: 4 su 5.

Un bel disco, che ripropone alcuni stilemi del post-rock, li mescola a delle canzoni, pur producendo talvolta delle progressioni rock cupe ma incantevoli. Molto strumentale, ed anche quando si canta, il tutto si confonde amabilmente all'interno di una malinconia di fondo che non dispiace e non rattrista.

Venerdì 29 Luglio

The Gasman

The Grand Electric Palace Of Variety, 2005; voto: 3 su 5.

Ha tutti i requisiti per rientrare nella categoria: vorrei-essere-aphex-twin-ma-non-posso: un disco doppio per la planet mu (del sodale di aphex muziq), elettronica sconclusionata, ritmi tecno giocattolo, una certa ironia di fondo, brani che spaziano tra l'ambient e la cassa dritta. Non salta fuori un brutto disco, ma bisogna tener conto che si tratta di un disco in-stile-di.

Giovedì 28 Luglio

cLOUDDEAD

cLOUDDEAD, 2001; voto: 4 su 5.

Riampiango di ascoltare solo ora i cLOUDDEAD. In effetti, nel variegato mondo hip-hop hanno prodotto dischi tra i migliori, sghembi e pieni di sorprese, ottime intuizioni, suoni e canzoni. Questa prova del 2001 raccoglie un po' di singoli usciti in successione, ma non si tratta di una raccolta: compettezza e coerenza. Come si dice, massimo rispetto.

Mercoledì 27 Luglio

Wim Mertens

Un respiro, 2005; voto: 2 su 5.

Mertens torna alla formula pianoforte più voce (sua), per confezionare un disco dal titolo in italiano. Non entusiasma, soprattutto perché sembra musica già sentita. Da lui mi aspetto molto di più.

Lunedì 25 Luglio

Yann Tiersen

Les Retrouvailles, 2005; voto: 4 su 5.

Bel disco; ben suonato (gli archi mai stucchevoli, ottimi arrangiamenti, ed anche quando minimalizza riesce a riempire gli spazi) e ben cantato (collaborazioni di prestigio, Liz Frazer dei Cocteau Twins, Jane Birkin, tinderstiks). E soprattuto, un disco che emoziona, che conforta, che diverte. Godibile, senza mai voler cercare l'orecchiabilità a tutti i costi.

Domenica 24 Luglio

The Clash

Sandinista!, 1980-2000; voto: 3 su 5.

Trentasei brani per questo doppio CD (triplo LP all'uscita, una cosa improponibile ai tempi), che superano il punk ed il reggae iniziali inserendo tutto ciò che passava loro per la mente. Un pezzo di storia del rock, che tuttavia soffre, rispetto alle altre opere del gruppo, proprio per la sua dispersività.

Marco Paolini ed i Mercanti di Liquore

Sputi, 2004; voto: 3 su 5.

Un disco incentrato sull'acqua, intesa come risorsa di tutti. Canzoni costruite sul momento, che poi hanno trovato nel tempo una loro ragione, qualcuna più riuscita, qualcuna meno. Piace il confronto tra le musiche ed il cantato dei Mercanti, ed il recitato di Paolini, contrappunto ora serio ora faceto ad un discorso importante.

Sabato 23 Luglio

Six By Seven

04, 2004; voto: 2 su 5.

Rock melodico, con qualche influenza psichedelica, ambient (!) e shoegaze. Molto ordinario.

U.N.K.L.E.

Edit Music For a Film, 2005; voto: 2 su 5.

James Lavelle costruisce questo disco raccogliendo le musiche dei film che più lo hanno ispirato e mettendole assieme, sovrapponendole e mischiandole, cercando di ottenere qualcosa di sensato. C'è anche del materiale originale, ma la cosa soffre parecchio; questa volta il mix non è riuscito molto bene.

Venerdì 22 Luglio

Dj Shadow

Endtroducing Deluxe Edition, 1997-2005; voto: 5 su 5.

Questo è uno dei miei dischi preferiti di sempre. Adesso, dopo otto anni si ripresenta lasciandolo intonso, ed aggiungendo un secondo cd, che ripercorre la scaletta del primo con versione alternative, live e remix. Confezione e note all'altezza, se non avete l'originale (ma come potete?) correte a prenderlo; se avete l'originale, fatevi lo stesso un regalo.

Giovedì 21 Luglio

Isolée

We are Monster, 2005; voto: 2 su 5.

Un disco che non mi piace, che mescola due cose che non mi sono troppo simpatiche, techno ed electro; passato via come acqua fresca, avanti un altro.

Mercoledì 20 Luglio

Kraftwerk

Minimum-Maximum Live, 2005; voto: 3 su 5.

Ci si può chiedere qual è il senso di un disco live per un gruppo che esplicitamente produce musica con le macchine (ed in effetti gli applausi presenti sembrano-sono finti). L'operazione svolta da questi momunenti della musica elettronica è stato risciaquare i panni, ferme restando le melodie (!) ed aggiustando i suoni sfruttando le nuove macchine. Ma l'operazione mi pare poco riuscita. Se trent'anni fa la loro musica era originale per via dei suoni, adesso sono proprio i suoni che sembrano banali, standard, appiattiti sul tipico. Rimane un gruppo fondamentale senza il quale molte cose non sarebbero esistite, ma il disco, spiace dirlo, non è gran che.

Martedì 19 Luglio

New Order

Waiting for the Sirens Call, 2005; voto: 4 su 5.

Questi signori (il prossimo anno compiono cinquanta anni) sonno una spanna sopra a molti giovinotti. Non stanno percorrendo nuove e originali strade, ma fanno della buona e sana musica da divertimento. Non è poco: molti alla loro età sono già bolsi. E poi, c'è un tizio che suona il basso, che da solo vale l'acquisto. Dove l'ho già sentito?

Lunedì 18 Luglio

The White Stripes

Get behind me Satan, 2005; voto: 3 su 5.

Chitarra, batteria e voce; rock-blues. Semplice, diretto, senza fronzoli, essenziale. Un tipo di musica che non mi entusiasma, ma questo rimane un gran bel disco.

Domenica 17 Luglio

Fabrizio De Andrè

Tutti i dischi, 1967-2005; voto: 5 su 5.

Non sarò certo io a stabilirlo, né certamente ce n'è bisogno. Ma ascoltando quasi per intero (e per alcuni dischi per la prima volta) l'opera di Fabrizio De Andrè, mi sono accorto di quanto immenso sia questo autore. Volevo solo che lo sapeste, o miei lettori.

Giovedì 14 Luglio

Nicolette

Life Loves Us, 2005; voto: 3 su 5.

Dopo un lungo periodo di purgatorio, torna Nicolette, una indimenticabile voce, anche su qualche canzone dei Massive Attack. E questo disco è bizzarro quanto basta, con la voce particolare di Nicolette in evidenza su musiche non certo innovative ma non allineate. Piacevole, anche se con qualche lungaggine di troppo.

Mercoledì 13 Luglio

Brian Eno

Another Day on Earth, 2005; voto: 4 su 5.

Brian Eno torna a fare pop. E che pop: veramente bello, pulito, asciutto, senza orpelli, voci che quando anche passate al vocoder non disturbano. E la cosa più bella è che la musica non rinnega i trascorsi ambient e certe sue sperimentazioni. Molto piacevole, probabilmente uno dei dischi migliori dell'anno.

Sabato 9 Luglio

Dj Cam

My Playlist, 2005; voto: 2 su 5.

Trattasi di una delle tante compilation personali di un qualche artista. Ad inaugurare questa collana tocca a Dj Cam, uno dei pochi bianchi (ed europei) a fare del buon rap. La compilation comincia piuttosto bene, ma poi si perde per strada, pur cercando di mescolare hip-hop meno allineato con suoni jazz e funk.

Venerdì 8 Luglio

Sheila Chandra

This Sentence is True, 2001; voto: 3 su 5.

Un disco che si rifà nel brano principale (più di quindici minuti) al difficile eppure bello ABoneCroneDrone. Ed è questo il motivo di esistere del disco (tralascio gli altri brani, che nulla dicono di nuovo su questa cantante). Ancora un fascinoso mantra musicale che spazia dall'indiano all'occidentale al gregoriano, un viaggio attraverso la sua grande voce.

The Go! Team

Thunder, Lightning, Strike, 2004; voto: 3 su 5.

Veramente simpatico questo disco, direi il classico disco da mettere in auto per un lungo viaggio. Allegro, brioso, ti ritrovi a cantare come un deficiente i ritornelli assieme ai loro coretti. In certi momenti mi ricordano i Chumbawamba, ma meno pop e soprattutto meno politici. Da vedere, però, se sopravvivono ad ascolti ripetuti: alla lunga, il giochino potrebbe stancare.

Giovedì 7 Luglio

In my room

Saturday Saturn, 2005; voto: 4 su 5.

Siamo dalle parti dei Múm mescolati con un rock indipendente meno allineato, ma loro sono di Parma. Invece di chitarre allegre dell'emilia gioiosa e paranoica, atmosfere rarefatte, nebbiose, malinconiche, a volte strane (in un brano, ad esempio, un cane ostinato abbaia in sottofondo, ma stranamente di nessun disturbo; per quanto mi riguarda, un piccolo miracolo melodico), quasi per nulla blippose, ma decisamente piacevoli all'ascolto. Ero in un aeroporto, in lunga attesa, una sera piovosa, stranamente poche persone; mi sono sembrati un ascolto perfetto per la circostanza.

Danger Mouse (Jay-Z, the Beatles)

The Grey Album, 2004; voto: 4 su 5 per l'operazione.

È andata cosi: i Beatles hanno fatto (a loro tempo) il White Album. Jay-Z (un rapper americano) ha fatto il Black Album. DJ Danger Mouse (che piglia il nome da un cartone animato; che poi è il Gorillaz che ha sostituito Dan Nakamura nel secondo loro disco, in pratica un cartone animato al quadrato) ha mescolato tutto assieme, voci musiche e colori ed ha fatto il Gray Album: melodie beatlesiane con rap sovraimposto. Lavoro tutto sommato dignitoso, che ha incontrato (ma va?) le ire di alcune case discografiche, ma che l'internauta scalto è in grado di ascoltare comunque.

Mercoledì 6 Luglio

Hanne Hukkelberg

Little Things, 2004-2005; voto: 3 su 5.

Il disco è del 2004, ma solo ora trova una ditribuzione internazionale ed una reperibilità decente. Lei è norvegese e fa parte del folto gruppo delle voci bjorkeggianti. Qui c'è forse un po' troppo manierismo, ma nel complesso mi pare che se la cavi piuttosto benino.

Martedì 5 Luglio

Giovanni Sollima

Works, 2005; voto: 4 su 5.

Bello. Decisamente, questo musicista di stampo classico, suonatore di violoncello, riesce a mettere insieme nello stesso disco opere di stampo classico (ma con un pizzico di modernità che lotta per uscire) ed opere sperimentali (un recitato su Dante, ad esempio), senza essere pretenzioso e sostenuto. Uno dei pochi dischi che, appena terminato, ho voluto riascoltare immediatamente.

Daniel Lanois

Belladonna, 2005; voto: 2 su 5.

Uno dei produttori più famosi e capaci al mondo (vedi alla voce U2) se ne esce ogni tanto con un disco carino, pulito, e spesso insignificante. Come questa volta, in cui cerca una rarefazione strumentale che a momenti ricorda il suo immenso sodale Brian Eno (con il quale ha prodotto opere memorabili), ma solo a momenti. Per il resto, come non sentirlo.

Domenica 3 Luglio

vv.aa. (Saint Germain des Prés Café)

S-G-D-P-C Buddha Lounge, 2002; voto: 1 su 5.

S-G-D-P-C Volume 1, 2001; voto: 2 su 5.

Ascoltare (ed in qualche caso, riascoltare) a distanza di anni i primi passi di una delle poche compilation dignotose legate al devastante fenomeno del buddhabarismo, mostra decisamente il fiato corto dell'operazione. Se all'epoca i suoni sembravano freschi e nuovi, adesso, data l'inflazione, sono decisamente vecchi, pesanti, noiosi. Sarò invecchiato io, o saranno state così fin dall'inizio (ed all'epoca ero più entusiasta)?

Sabato 2 Luglio

The Funky Lowlives

Somewhere else is here, 2005; voto: 4 su 5.

Piacevole questo disco, che alterna brani leggeri e scorrevoli (a momenti mi ricordano, ma tu guarda, i Penguin Café Orchestra), a brani un po' piu' jazzati, elettronici, finanche pop. Senza mai stupire troppo, e senza mai esagerare. Vario e divertente.

Free Association (David Holmes)

Code 46 soundtrack, 2004; voto: 3 su 5.

David Holmes continua la composizione di colonne sonore, questa volta assieme al gruppo Free Association. Non conosco il film (di Winterbottom), ma la musica è abbastanza rarefatta, dilatata, pigliando a modello Sigur Ros e Badalamenti. La cosa, tuttavia, non convince del tutto. Manca un po' di sentimento?

Tori Amos

The Beekeeper, 2005; voto: 3 su 5.

È un voto di stima; il fatto è che da qualche disco a questa parte questa autrice sembra aver perso la carica emotiva iniziale; belle canzoni, ma sembrano poco sentite. E per chi fa dell'emozione il primo ingrediente della propria opera, è un brutto guaio.

Venerdì 1 Luglio

Subsonica

Terrestre, 2005; voto: 3 su 5.

Nulla da eccepire: un buon disco, ben suonato, ben cantato, ben prodotto, insomma ben confezionato. E, nonostante la major, ancora sufficientemente indipendente nello spirito, forse un po' più rock, ma con buone soluzione sonore non allineate. Un disco onesto, e non è poco.

Venerdì 1 Luglio

J.G. Ballard

Tutti i racconti (volume 2 1963-1968)

Fanucci Collezione Immaginario

Ballard scrive seguendo quattro luoghi mentali: acqua, sabbia, cemento e cristallo. In questa raccolta sono presenti l'acqua (il grandissimo Gigante Annegato), la sabbia (con gli ultimi racconti del ciclo di Vermillion Sands) ed il cristallo (con L'uomo luminoso, che più tardi diverrà il romanzo Foresta di Cristallo), e si intravedono i primi barlumi del cemento (La spiaggia terminale). Sempre più lontano dalla fantascienza pura (che sono i racconti più deboli del gruppo) e sempre più vicino al viaggio psicologico interno e metafisico. Continua la pubblicazione dei racconti (forse, la cosa migliore) di uno dei più grandi scrittori del novecento.

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