megaphone - Ottobre 2005

Mer 26 Ott 2005
Mer 19 Ott 2005
Mer 12 Ott 2005
Mer 5 Ott 2005

Mercoledì 26 Ottobre
Leonardo

Chikinki,

clap your hands say yeah!,

Piano Magic,

Khonor,

Architecture in Helsinki,

Aoki Takamasa and Tujiko Noriko,

Domotic,

Finn.,

Marco Parente,

Meganet: Pokett, da Sundays in Spring,

ölvis,

Whitey,

Broadcast,

Sigur Ros,

Bjork,

Alias and Ehren,

Boards of Canada,

Mr Scruff,

302 Acid.

Mercoledì 19 Ottobre
Luca

Trans-global Underground,

Tantra,

Intervista: Bebo Baldan

Fluydo,

Meganet: caxp, dalla nocharizma,

Mission,

The Lotus Eaters, tribute to Dead Can Dance,

This Mortal coil,

Dream Brother.

Mercoledì 12 Ottobre
DjZero

Rinôçérôse,

Ladytron,

Audio Bullys,

Goldfrapp,

Soulwax,

Lamb,

São Paris,

Broadcast,

Odd Nosdam,

Mousike Lab,

Architecture In Helsinki,

Sinéad O'Connor,

Antony and the Johnsons,

Alias & Ehren,

Marc Leclair,

Toob,

Minotaur Shock,

Finn.,

Sigur Ros.

Mercoledì 5 Ottobre
Luca

Gang,

Yo Yo Mundi,

Intervista: Yo Yo Mundi,

Iron and Wine / Calexico,

Chad Van Gaalen,

Northpole,

Malcom Middleton,

Meganet: Skytree, dalla Earstroke.

The Engineers,

Sigur Ros.

Mercoledì 19 Ottobre

Intervista: Bebo Baldan, in formato mp3 (sono circa 33 minuti e 3.8 Mega).

Tantra

Radio Indye, 2005; voto: 3 su 5.

Prosegue il percorso verso oriente dei Tantra, con questo nuovo disco (secondo per CNI). Un collettivo (canta e suona un sacco di gente) attentamente guidato da Bebo Baldan. All'interno del disco si trovano appunto influenze orientali, dub e trip-hop, i Pink Floyd (!), e molti molti suoni. Il tutto in un blocco compatto, senza dispersioni e fludio all'ascolto.

Domenica 30 Ottobre

Final Fantasy

Has a Good Home, 2005; voto: 3 su 5.

Siamo ancora in Canada, vicino agli Arcade Fire (chi suona arrangia musiche e va in tour con loro). C'è un violino, una voce, e tante brevi canzoni, delicate e pop, con qualche scivolamento verso altri lidi. Nel complesso un disco interlocutorio (che sta per né bello né brutto), con qualche simpatico pezzo e qualche parte noiosa.

Sabato 29 Ottobre

Nine Horses

Snow Borne Sorrow, 2005; voto: 3 su 5.

Ovvero: Burnt Friedman ed i fratelli Batt, cioé Steve Jansen e David Sylvian. In altre parole ancora, il nuovo disco di David Sylvian. È un ritorno alle sonorità classiche, Japan più sofisticati o Rain Tree Crow; nulla di nuovo sotto il sole, però, quel che si trova, è cosa ben fatta, ben prodotta, ben cantata e ben suonata. Nessuna sperimentazione (e questo per qualcuno è un fatto positivo), ma canzoni: nulla di più, nulla di meno.

The Dolls

The Dolls, 2005; voto: 3 su 5.

The Dolls sono un supergruppo: Vladislav Delay (Luomo), technicista; Antye Greie Fuchs (AGF), cantante elettronica sperimentale già coi Laub (e con Delay), e Craig Armstrong, pianista, compositore di colonne sonore ed arrangiatore (che so, Massive Attack). Anzi, no, non sono un gruppo: sono tre enti distinti che compongono assieme musica. Ed è questa la pecca del disco: sfondi elettronici, melodie al piano e canto non trovano una buona fusione, ma sembrano sovrapposte l'una all'altra cercando di rubarsi la scena. Peccato, perché a momenti ci sono delle cose molto belle.

Venerdì 28 Ottobre

Donna Regina

Slow Killer, 2005; voto: 2 su 5.

Donna Regina è un trio tedesco che ha frequentato a lungo le traiettorie indietroniche, una via di mezzo tra i Lali Puna e gli Stereolab. Questo nuovo disco è più pop del solito, con canzoni ben cantate, adeguatamente suonate, ma un po' leziose. Disco non esaltante.

Mercoledì 26 Ottobre

Herbalizer

Take London, 2005; voto: 3 su 5.

Herbaliser è stato uno dei nomi di punta di quella stagione che ha trasformato lo hip hop classico nello hip hop moderno, nel trip hop, o come volete chiamarlo. Questo nuovo disco non mostra segni di riconoscere che ormai quella stagione è finita. Abbiamo quindi un disco che sarebbe stato perfetto un po' di anni fa, ma che adesso non esalta. Non è un brutto disco, va detto, ma suona già vecchio.

Martedì 25 Ottobre

Clue to Kalo

One Way, It's Every Way, 2005; voto: 3 su 5.

Semplificando; si può parlare di indietronica. Un po' cantautore acustico con elettronica al seguito, una specie di Badly Drawn Boy, canzoni pop di qualità, tutto sommato piacevole e scorrevole.

Lunedì 24 Ottobre

Animal Collective

Feels, 2005; voto: 4 su 5.

Oh che felice scoperta. Benché in giro da parecchio, ascolto per la prima volta questi signori (line-up un po' confusa), che fanno della folktronica, ma piu' folk che tronica, piuttosto pop, come i Múm (non a caso una di loro canta nel disco) ma senza l'elettronica, con canzoncine sghembe e piacevoli, come Syd Barrett del nuovo millennio. Gioverà riscoprire il catalogo.

Domenica 23 Ottobre

Baustelle

La malavita, 2005; voto: 3 su 5.

Et voilà, siamo su major. Ma nulla è cambiato, il suono, le atmosfere, i temi sono rimasti intatti (forse un po' meno sorprendenti rispetto ai primi due dischi, ma questo non dipende dalla produzione). Ritornano le canzoni pop sofisticate, con un paio di episodi sghembi, giusto per mostrare che non si sono appiattiti sulle solite note. Un disco positivo, anche se non un capolavoro.

Xiu Xiu - Larsen

Ciautistico, 2005; voto: 3 su 5.

L'incontro tra due band piuttosto diverse, i tristissimi Xiu Xiu ed i post-rocker Larsen (italianissimi, va ricordato), si risolve in realtà con un disco dei Larsen dove compaiono occasionalmente gli Xiu Xiu. Forse proprio per questo il disco è molto omogeno e compatto, pur derivando dall'unione di diversi approcci. Il risultato, con tutto il rispetto che porto per entrambi, delude un po', come una cosa piu' concettualmente stimolante di quanto poi si ottenga in relatà.

Venerdì 21 Ottobre

Dirty Three

Cinder, 2005; voto: 3 su 5.

La novità principale di questo disco è che c'è la voce (Cat Power, ad esempio), insomma ci sono un paio di canzoni. Detto questo, ci sono i consueti brani strumentali (qui mi paiono più corti del solito), dal violino malinconico con qualche accelerazione chitarrosa qui e lì. Solite cose, fatte bene, senza troppe avventure.

Giovedì 20 Ottobre

Depeche Mode

Playing The Angel, 2005; voto: 2 su 5.

Un sunto. Il riassunto dei Depeche Mode, così come sono noti al mondo. Ci sono tutte le cose che li caratterizzano: voce malata, i tipici synth anni ottanta, qualche riff chitarroso, ballatone moderne. Un disco perfettamente allineato coi precedenti, in puro stile Depeche Mode. Certamente superiori a tanti loro imitatori, ma tranquillamente perdibile.

Mercoledì 19 Ottobre

Boards of Canada

Campfire Headphase, 2005; voto: 1 su 5.

Evanescente. È l'espressione migliore che mi viene per questo nuovo disco dei BoC. La tessitura, la ricerca e la bellezza dei suoni dei dischi precedenti è scomparsa per lasciare posto a musiche leggere leggere, pulitine e levigate, buone per sottofondo, ma nulla di più. Evanescenti, appunto.

Martedì 18 Ottobre

Wolf Parade

Apologies to the queen mary, 2005; voto: 2 su 5.

Ancora un gruppo canadese, che per di più si rifà agli Arcade Fire. Un po' più indie rock rispetto ai precedenti, più chitarrosi e puliti. Merito della Sub Pop, che li produce, ma sono carini e bravini, nulla di più. Insomma, manca qualcosa che li faccia preferire a tanti altri.

Lunedì 17 Ottobre

Amusement Parks On Fire

Amusement Parks On Fire, 2005; voto: 2 su 5.

L'idea è quella del pop shoegazing. Ma al di là dell'ampio dispiego di rumore chitarroso con tentativi di melodia non si va.

Domenica 16 Ottobre

New Order

Singles, 2005; voto: 3 su 5.

Qual è il senso di un doppio disco che raccoglie tutti i singoli dei New Order? Raccogliere ancora soldi per il loro fondo pensione? Percorrere vent'anni e più di storia della wave inglese? Trascorrere un paio d'ore di piacevole ascolto? Insomma, c'è quasi tutto ciò che occorre per apprezzare questo fondamentale gruppo, ma chi possiede già tutto non troverà nulla di nuovo.

Jóhann Jóhannsson

Dís, 2005; voto: 2 su 5.

Già componente degli Apparat Organ Quartet, compositore islandese di un certo spessore, lavora molto per teatro e cinema. Ed appunto colonna sonora di un film dovrebbe essere questo disco, che si perde in tessiture ambientali senza troppo nerbo.

Venerdì 14 Ottobre

Kiss me deadly

Misty Medley, 2005; voto: 3 su 5.

Ancora canadesi (ma quanti buoni canadesi quest'anno...), che uniscono brani post-rock, pop, elettronica e dance, con voce prevalentemente femminile a contorno, con ispirazioni agli anni ottanta (quelli buoni, ad esempio Cure e Talking Heads). Mescolando tutto, si ottiene qualcosa di piacevole ascolto, ma non di grande impatto. Per ora è sufficiente così.

Giovedì 13 Ottobre

Marco Parente

Neve ridens, 2005; voto: 4 su 5.

Ciò che mi colpisce di questo disco è il suono, la musica; noto una grande cura e ricerca nei suoni, una gruppo rock che cerca qualcosa di più, di diverso, cercando spesso la prova d'autore e più raramente qualche slancio jazz. Ma la cosa importante è che il tutto avviene con grande consapevolezza e partecipazione. E, a parte questo, torna il "solito" (in senso mooolto positivo) Marco Parente, con testi densi e attitudine sghemba.

Mercoledì 12 Ottobre

Giovanni Allevi

No concept, 2005; voto: 3 su 5.

Giovane pianista di impostazione classica che si confronta col pop (ha lavorato con Jovanotti). In questo disco abbiamo quindi melodie classiche che incontrano il ritmo, per ottenere risultati di ascolto piuttosto facile senza essere banale, un po' come il migliore Ludovico Einaudi. Tutto sommato, non male.

Martedì 11 Ottobre

Tys Tys

Go Get Some, 2004-2005; voto: 3 su 5.

Dovrebbe essere una cantautrice danese, uscita in patria nel 2004 con questo disco, ripubblicato adesso per il resto del mondo. Al posto delle solita voce con musica a contorno, qui anche la musica è piuttosto interessante, con jazz ed elettronica e sperimentazioni sparse. Non più di tanto: il disco rimane una serie di canzoni pop, piacevoli invero, e così basti.

Lunedì 10 Ottobre

Sao Paris

Movimento, 2005; voto: 4 su 5.

C'è un concetto molto pericoloso alla base di questo disco: unire la musica brasiliana con il glitch-pop. Si potevano ottenere risultati più trendy che interessanti, ed invece la cosa si è risolta per il meglio. Ci sono sì accenni di ritmiche brasialiane, perfino riprese di classici, ma le canzoni, più recitate che cantete, sono molto sporcate da elettroniche rumorose e disturbanti, in modo da impedirne l'uso alle compilation buddhabariste.

Domenica 9 Ottobre

Lamb

Remixed, 2005; voto: 3 su 5.

Doppio disco che raccoglie (ma non credo siano tutti; ignoro anche se siano tutti già editi o ci sia qualche inedito) una ventina di brani dei Lamb remixati da vari personaggi. La cosa più triste di questa raccolta è l'imbarazzo che si prova a riascoltare alcuni remix drum'n'bass, improponibili al di fuori di quell'epoca. La cosa piacevole è di ritrovare dei vecchi amici che fa ancora piacere riascoltare. Solo per fan.

Sabato 8 Ottobre

Christian Vogel

Station 55, 2005; voto: 2 su 5.

Come definire questa musica? Non è tecno perché un po' troppo industriale, non è sperimentale perché troppo tecno, non è glitch, non è. Tecno da ascoltare, proverei a dire, ma c'è contraddizione di termini. Al di là comunque di ogni definizione, il risultato non è gran che, si fa presto a dimenticare.

Chad VanGaalen

Infiniheart, 2005; voto: 3 su 5.

Non mi aspettavo grandi cose da questo disco Sub Pop; inizialmente, l'impressione della foto (nel promo vediamo un tizio che suona la chitarra in mezzo alla neve) sembra trovare conferma; pop leggero con qualche chitarra e voci non eccezionali. Poi, andando avanti, ci sono cose che viaggiano un po' più sghembe del solito, cantati che ricordano Thom Yorke, musiche non banali. Alla fine viene fuori un disco di canzoni pop interessanti e diverse dal solito, che valgono un secondo ascolto più attento.

Iron and Wine - Calexico

In the Reins EP, 2005; voto: 2 su 5.

Due buoni artisti presi singolarmente, messi assieme producono canzoncine tra il country ed il folk (ed anche il blues, se vogliamo) piuttosto evanescenti e svogliate. Evitabili.

Venerdì 7 Ottobre

Piano Magic

Disaffected, 2005; voto: 3 su 5.

Inutile negarlo, ho una passionaccia per i Piano Magic, per quel loro mescolare il post-rock con le tematiche care alla 4AD. Ed è quindi solo la mia indulgenza verso di loro che mi porta a parlare abbastanza bene di questo disco, piuttosto legato alla forma canzone e al pop, ma con risultati non all'altezza.

Giovedì 6 Ottobre

Maximo Park

A Certain Trigger, 2005; voto: 2 su 5.

Siamo alle solite: canzoni allegrotte, che si ispirano agli stilemi indie - brit - wave - punk - funk - eccetera. I soliti Joy Division in sottofondo, per un risultato che rimane nella media, invero bassa, del genere.

Mercoledì 5 Ottobre

Olen'k

Silently Noisy, 2005; voto: 3 su 5.

C'è ancora qualcuno che nel 2005 si dedica alla dark wave. Questo gruppo francese ricorda, ovviamente, i Dead Can Dance, ma con accostamenti verso Curve e Bel Canto (va da sé che ci sono voci femminili a profusione). Il risultato, ancorché non originale e puramente derivativo, riesce a far trascorrere un po' di tempo piacevolmente.

Ladytron

The Witching Hour, 2005; voto: 2 su 5.

Disco tra elettronica e pop oscuro. Si ascolta una volta e poi lo si può dimenticare.

Sinead O'Connor

Throw Down Your Arms, 2005; voto: 3 su 5.

Dopo essersi ritirata dal music business, dopo averci ripensato ed annunciato il ritorno alle scene pop mondiali, Sinead sorprende e stupisce ancora, dandosi al reggae. Questo disco, con in copertina una foto della sua prima comunione (lei, che aveva strappato una foto del Papa...), raccoglie una serie di cover di brani della tradizione reggae (Burning Spears, Bob Marley, Peter Tosh...). Non fosse lei, sarebbe da dire senza passione, visto che svolge il compito perfettina, senza sbavature, con arrangiamenti precisi e sobri. Tutto sommato, un disco onesto, ma senza entusiasmi

Martedì 4 Ottobre

The Bravery

The Bravery, 2005; voto: 2 su 5.

L'ennesimo gruppo che guarda al passato, pescando a piene mani dalla storia, producendo canzoni spacciandosi per novità. Stavolta ad essere saccheggiati sono i primi U2 e i Cure più pop. Se vi piace il genere...

Franz Ferdinand

You Could Have It So Much Better..., 2005; voto: 3 su 5.

Il nuovo disco dei FF conferma i precedenti: buon recupero del post-punk e della wave migliore, sicuramente sono i migliori tra i gruppi che operano in questo contesto. Questa volta ci sono momenti beatlesiani e brit-pop, che mostrano un po' la voglia di cambiare qualcosa, ma non più di tanto. Una conferma, insomma, anche se adesso è venuto il momento di crescere.

Lunedì 3 Ottobre

Black Rebel Motorcycle Club

Howl, 2005; voto: 2 su 5.

Ballatone rock-frolk-country della più bell'acqua. Fuori (dal mio) target.

Domenica 2 Ottobre

Architecture in Helsinki

In Case We Die, 2005; voto: 3 su 5.

Fingers Crossed, 2004; voto: 3 su 5.

Sono in otto, non vengono da Helsinki, ma da Melbourne; suonano tanti strumenti, cantano spesso e volentieri in coro. Come i Poliphonic Spree ed il miglior Beck, pop indipendente, giocoso, allegro, un tocco di folk, qualche suono trovato, strumenti improbabili. Divertentissimi.

Sabato 1 Ottobre

Clap your Hands Say Yeah!

Clap your Hands Say Yeah!, 2005; voto: 3 su 5.

Chiudi gli occhi, ti dimentichi di essere nel 2005, e pensi: siamo nel 1980 ed è uscito un nuovo disco dei Talking Heads. Però, molto avanti, decisamente futuribile. Riapri gli occhi, e ti trovi davanti il fenomeno dell'estate (disco autoprodotto diventato un caso dopo le recensioni entusiastiche di siti e riviste di tendenza), che rifanno appunto i Talking Heads, meglio di tanti altri, aggiornando un po' i suoni e gli atteggiamenti. Positivi, ma un po' più di originalità non guasterebbe.

Kronos Quartet

with Asha Bhosle: You've Stolen My Heart - Songs from R.D. Burman's Bollywood, 2005; voto: 3 su 5.

Mugam Sayagi: Music of Franghiz Ali-Zadeh, 2005; voto: 2 su 5.

Le ultime due produzioni del Kronos Quartet hanno a che fare con l'oriente. Il primo disco, con la musica della compositrice azera Franghiz Ali-Zadeh è rarefatto (molti passaggi sono praticamente inudibili), concettoso e di stampo classico (e noioso). Il secondo disco usa la voce di una (presumo celeberrima) cantante di Bollywood per una colonna sonora (di un film bollywoodiano, ovviamente); per contrappasso, decisamente più allegro e pieno di suoni, esotici e non, estremamente pop, da rendere (quasi) irriconoscibile il quartetto. Però è divertente.

Odd Nosdam

Burner, 2005; voto: 4 su 5.

È (era) uno dei cLOUDDEAD, ma qui di hip-hop c'è veramente poco. O meglio, si parte da lì per andare incontro all'elettronica rarefatta e sperimentale, al trip-hop, al post-rock e perfino allo shoegazing ed al formato canzone (con Jessica Ballif alla voce). Disco vario e non banale, perfetto specchio dei tempi.

Domenica 30 Ottobre

Massimo Carlotto

L'oscura immensità della morte

Edizioni e/o, 2005

Come al solito, Massimo Carlotto utilizza il noir per parlare d'altro. La storia parla di un rapinatore che uccide una donna e il figlio, e per questo condannato all'ergastolo. L'altro protagonista è il marito e padre, che, a quindici anni dalla vicenda si trova davanti alla richiesta del perdono da parte dell'omicida (malato terminale di cancro). Queste sono le prime dieci pagine. La storia poi si dipana, e lo svolgimento sorprende ed interessa. Ma la cosa interessante del tutto è un'altra: colpa, perdono, giustizia, restituzione della vita perduta, vendetta, crudeltà, problematiche che mettono a nudo i nostri sentimenti più profondi. Molto più che un semplice romanzo noir.

Giovedì 27 Ottobre

Richard Dawkins

Il Cappellano del Diavolo

Raffaello Cortina Editore, 2004

L'autore è uno scienziato, il suo campo è l'evoluzione. Per dare un'idea della sua importanza, nel campo dell'evoluzione ci sono due scuole di pensiero: quella con a capo Stephen Jay Gould e l'altra con a capo Richard Dawkins. Entrambi questi scienziati sono anche divulgatori scientifici (la divulgazione scientifica è una cosa così importante che non dovrebbe essere lasciata ai giornalisti). E benché il primo sia più famoso, Richard Dawkins è immensamente più bravo, chiaro, divertente, intelligente e, quando occorre, cattivo. Leggere i libri di Dawkins è sempre un piacere intellettuale. Anche quando, come in questo caso, il libro è una sempice raccolta di pezzi già editi (prefazioni, recensioni, memorie, articoli di giornale, eccetera). Quindi discontinuo, alti e bassi, alcune parti anche inutili. Ma alcune perle valgono da sole il prezzo (elevato, va detto) del libro (il necrologio di Douglas Adams, qualche polemica con la religione). Leggere un qualsiasi libro di Richard Dawkins rende molto ma molto più chiari il meccanismo che fa funzionare il mondo.

Sabato 1 ottobre

Shelley Jackson

La melancolia del corpo

Minimum Fax, 2004

Fantastico, in molti sensi. Metaforico. Bizzarro. Eppure denso di sentimenti, emozioni. Una raccolta di storie decisamente spiazzanti, in cui parti del corpo, o prodotti dai corpi, diventano parti a sé (cancro), aliene (il feto), o concretizzazioni di sentimenti (catarro), mondo intero (latte). Ma, al di là della trama in sé (comunque mai banale), ciò che veramente piace è la densità del sentimento e dell'emozione che trasudano in ogni pagina, in cui l'invenzione (che so, la città di Londra che ha le mestruazioni) non è mai fine a se stessa ma pretesto per raccontare meglio noi stessi. Libro agile eppure memorabile, lode a Minimux Fax per averlo presentato (ho già detto che è la mia casa editrice preferita?).

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