megaphone - Aprile 2006

Mer 26 Apr 2006
Mer 19 Apr 2006
Mer 12 Apr 2006
Mer 5 Apr 2006

Mercoledì 26 Aprile
Luca

The Hormonauts,

Pedro Ximemex,

Carnifull Trio,

Ursula 1000,

Fisherspooner,

Meganet presenta stockfinster, da Sutemos

Piano Magic,

Konsentia,

IG,

Massive Attack,

Nathan Fake,

Band of Horses,

Feldmann,

Foma,

Alessandro Gwis.

Mercoledì 19 Aprile
Leonardo

Mercoledì 12 Aprile
Luca

Natacha Atlas,

Tarumba,

Konsentia,

Ursula 1000,

Fisherspooner,

Nathan Fake,

Meganet presenta Maina, da Notype

Mogwai,

Amusement Park on Fire,

Feldmann,

Band of Horses.

Mercoledì 5 Aprile
Leonardo

Ms. John Soda,

Dream Brothers,

Massive Attack,

Einsturzende Neubauten,

Matmos,

Meganet presenta Transient,

Ludovico Einaudi and Ballake Sissoko,

Michael Nyman,

Zook,

My Latest Novel,

Battles,

Burnt Friedman and Jaki Liebezeit,

Crisopa.

Sabato 29 Aprile

Band of Horses

Everything all the time, 2006; voto: 2 su 5.

Un disco per la sup-pop che deriva in maniera significativa i Mercury Rev ed i Flaming Lips. Pop chitarristico di ballate malinconiche, con qualche momento più movimentato, ma in definitiva poco interessante.

i tarumba

terra di magia, 2006; voto: 4 su 5.

Molto bello questo disco di estrazione lucana, etnico nel senso migliore del termine. Mescolano canzoni tradizionali e nuove canzoni, nella migliore tradizione della ricerca; strumenti originali e voce all'altezza, insomma, portano ad un disco breve ma intenso.

Feldmann

Watering Trees, 2006; voto: 3 su 5.

Un duo di Catania (ancora? ma quanti sono?), con tracce di Cesare Basile alla produzione. Un po' lo ricordano, Cesare, ma poi si abbandonano al pop, un po' elettronico (uno dei due sta nei Tellaro; ah, ma allora a Catania son sempre gli stessi che girano...), un po' rock, il tutto molto scarno e malinconico. Non male, ma poco incisivi.

Carnifull Trio

Modamare, 2006; voto: 3 su 5.

La copertina è un classico prodotto Riotmaker, rifacendo il verso alla Linea 3. Ma poi tutto cambia e spiazza; invece della solita produzione Riotmaker, ammiccante al passato con molta modernità, abbiamo rock e funk, a tratti vicino ai DFA, ma spesso originale e divertente. Simpatico.

Konsentia

Equilibrio, 2005; voto: 3 su 5.

Terzo disco per i calabresi Konsentia; e proprio di equilibrio tra la tradizione ed il folk e l'innovazione, elettronica e ritmi, parla questo disco. Una strada difficile, che il gruppo riesce dignitisamente a percorrere, producendo brani scorrevoli e di facile ascolto, senza essere banali.

Venerdì 28 Aprile

Calexico

Garden Ruin, 2006; voto: 1 su 5.

C'erano una volta i Calexico, gente che produceva musica che trasudava Messico e Texas e deserto e polvere e vento e grandi maestosi scenari. Adesso ci sono i Calexico che fanno del pop nel solco della grande tradizione sudista americana. Molto pop, molto country, molto inutile.

Mercoledì 26 Aprile

Marco Parente

(Neve) Ridens, 2006; voto: 3 su 5.

Cambia ancora, si gira e si rivolta, Marco Parente. Con la seconda parte di Neve Ridens, la musica presente nel precedente disco scompare quasi del tutto, e si ha un disco di parole e scarni suoni, molto triste e malinconico, lento ma breve. Mancano le grandi trascinanti canzoni di Parente, ma la densità delle emozioni è un pelo sotto il suo standard.

Martedì 25 Aprile

Comfort

Eclipse, 2006; voto: 4 su 5.

Post-rock. Italiano. Ancora? Si. L'approccio alla musica rock non banale, con adeguata competenza tecnica, strumentali dilatati, supera lo stile post (erano presenti sull'ormai storica compilation 15id - fifteen italian dishes) e, richiamandosi ad illustri predecessori (anche in una compilation tributo ai King Crismon), produce questo ottimo disco con influenze jazz.

Music A.M.

Unwound From The Woods, 2006; voto: 2 su 5.

Un pezzo dei Tonetraeger ed uno dei To Rococo Rot, più una voce e chitarra aggiunta, danno luogo ad un progetto parallelo alle esperienze principali. Mescolamenti di elettronica ed acustica, poca concessione al glitch e ad altre stranezze, con la voce che pigia sul tasto del pop melodico e sottrae spazio al resto. E proprio per questo resta indietro nei confronti degli altri lavori.

Coloma

Dovetail, 2006; voto: 2 su 5.

Non inganni l'etichetta tedesca: i Coloma sono due inglesi residenti a Berlino. Se, a quanto pare, nei dischi precedenti, facevano elettronica minimale di stampo tedesco, adesso sono passati a fare del pop melodico sempre di stampo tedesco (anche se non è chiaro quanto la musica sia suonata e quanto ricostruita elettronicamente). Non gran ché, va detto: canzoncine tristi e tranquille, senza sussulti. Già dimenticate al momento di scrivere queste poche righe.

My Latest Novel

Wolves, 2006; voto: 3 su 5.

Un disco che mescola melanconicamente post-rock come i Mogwai (del resto, sono scozzesi), sonorità classiche come i Rachel's, melodie folk sognanti come gli Arcade Fire, e molto altro ancora (escono per la Bella Union, l'etichetta degli ex Cocteau Twins, e la cosa non accade per caso), ma che non riesce a sfondare. Colpa forsa dell'eccessa carne al fuoco, di certi momenti barocchi, di troppi suoni messi assieme, a volte a sproposito. Il disco non è brutto, ma una produzione mirata a sottrarre piuttosto che sommare ne avrebbe fatto il disco migliore del 2006.

Massive Attack

Collected, 2006; voto: 3 su 5.

Una raccolta dei brani più importanti dei Massive Attack dice nulla, nella versione standard, a chi ha già i dischi. Nella versione estesa, con secondo disco di cose meno note (ma nulla di imprescindibile) e DVD di video, serve ancora a nulla a chi ha già tutto. Allora, a parte riascoltare con piacere una serie di pietre miliari della musica contemporanea, questa edizione serve a chi è in mezzo al guado, per spingerlo verso il completismo. Va bene così, ma adesso, datevi da fare.

Lunedì 24 Aprile

Mapstation

Distance Told Me Things To Be Said, 2006; voto: 2 su 5.

Il signore è uno dei To Rococo Rot, e produce qui un disco di muscia basata sull'elettronica, con inserti di field recording e strumenti acustici di contorno. Il tutto in maniera piuttosto tranquilla e noiosa.

Domenica 23 Aprile

Ludovico Einaudi e Ballaké Sissoko

Diario Mali, 2006; voto: 3 su 5.

Sono passati ormai almeno quattro anni dall'incontro tra Einaudi ed il suonatore di khora, e solo adesso la loro collaborazione raggiunge il disco. C'è in effetti più Einaudi di Sissoko, ma quel poco che c'è riesce a dare un po' di brio alla musica, risollevando un po' le ultime prove del pianista.

Sabato 22 Aprile

Caparezza

Habemus Capa, 2006; voto: 3 su 5.

Il problema di Caparezza è che è troppo personaggio e troppo divertente perché il suo messaggio arrivi completo agli ascoltatori. Le musiche sopra le righe ed il linguaggio colorito nascondono le storie corrosive ed i testi dissacranti, ripetendo il paradosso del suo successo: ascoltato e non compreso. Peccato, perché il ragazzo (si fa per dire: molte citazioni saranno capite solo da chi ha una certa età, non certo dai suoi ascoltatori tipici) ha talento ed intelligenza.

Venerdì 21 Aprile

Royksopp

Royksopp's Night Out, 2006; voto: 3 su 5.

Spacciato come EP nel solo Giappone (ma dura una quarantina di minuti), il disco testimonia la versione live dei Royksopp, dove le voci sono meno perfette che su disco (nonostante la presenza di Anneli Drecker), i suoni più pompati che su disco (anche le versioni di vari brani sono più danzereccie del normale), e c'è una cover insospettabile (Queens of the Stone Age). Tutto sommato, un disco divertente. A trovarlo, adatto ai fan, meno per tutti gli altri.

Giovedì 20 Aprile

Stereolab

Fab Four Suture, 2006; voto: 3 su 5.

Ancora una volta, gli Stereolab producono un disco che non è un disco, ma qualcos'altro. FFS è la raccolta dei singoli usciti su vinile nell'ultimo anno, messi assieme su CD. Ancora una volta, nulla cambia: son sempre i soliti Stereolab, synth-pop allegro e triste, retrò e futurista, nulla di nuovo, molto avant, insomma, gli Stereolab. Piacerà a chi li ama, dirà nulla a chi non li ama. Come sempre.

Mercoledì 19 Aprile

Ursula 1000

Here Comes Tomorrow, 2006; voto: 1 su 5.

Nulla da fare; è la terza volta che ci casco. Questo autore sbarazzino, che gioca (si spera consapevolmente) con molti stili e luoghi comuni della musica, jazz, electro, latin, hip hop, disco, tutto frullato assieme, insomma, non mi piace. Tutto il già sentito rimane tale, senza che il mescolamento produca interesse, ma solamente noia.

Martedì 18 Aprile

Chomski

Chomski, 2005; voto: 4 su 5.

Insomma, è il solito disco Post-rock italiano. Nulla di più, nulla di meno, un po' Mogwai, un po' Giardini di Mirò, e tratti di Perburbazione (la loro voce in un brano). Ci sono brani strumentali ben suonati e scorrevoli, alcune canzoni, il tutto ben racchiuso in un nome che ricorda una grande intellettuale (ma con una i diversa).

Lunedì 17 Aprile

Amalia Grè

Per te, 2006; voto: 3 su 5.

Al di là della natura dell'accento (che ora va da una parte ora dall'altra), ritorna Amalia con un nuovo gruppo di canzoni, senza cambiare molto: ancora canzoni pop con pesanti influenze jazz, condite da una voce molto buona, con la solita Mina come referente. Nulla di eccezionale, ma insomma, un disco piacevole da ascoltare.

Venerdì 14 Aprile

Aki Tsuyuko

Ongakushitsu, 2000; voto: 1 su 5.

Questa giapponese accompagna spesso Nobukazu Takemura nei concerti, fornendo voce, molto video ed un po' di presenza scenica. Nel suo primo disco si cimenta anche con la musica. E avrebbe fatto meglio a non farlo, in quanto la musica è un'elettronica scialba e poco coinvolgente.

Aki Tsuyuko

Hokane, 2006; voto: 1 su 5.

Seguendo il suo nume tutelare Takemura alla Thrill Jockey, nuovo disco per questa artista, ancora una volta la musica lascia molto a desiderare, mentre l'unico motivo di interesse è la confezione, una specie di libro multimediale.

Giovedì 6 Aprile

Mi And L'au

Mi And L'au, 2005; voto: 3 su 5.

Mira e Laurence, dalla Finlandia e dalla Francia, rispettivamente, lei canta lui suona, insomma il solito duo romantico, molto acustico, molto commosso, piacevole senza essere innovativo e particolare. Un disco delicato e sereno.

Mercoledì 5 Aprile

Baby Dee

Live in Turin, 2006; voto: 1 su 5.

Come Antony, prima di Antony. Baby Dee suona l'arpa, pianoforte e canta con buona voce, qui è registrato dal vivo (nel 2004) in uno spettacolo a Torino (e pubblica un'etichetta italiana). Ma non riesce a muovere alcuna corda nell'ascoltatore, pur ripercorrendo molti suoi commoventi brani.

Martedì 4 Aprile

Brian Eno and David Byrne

My Life in the Bush of Ghost, 1981-2006; voto: 5 su 5.

Ritorna, con qualche traccia in più, una delle pietre miliari della musica moderna. Brian Eno e David Byrne, nelle pause delle registrazioni dei Talking Heads, manipolano un po' di suoni ed utilizzando voci trovate come accompagnamento a musiche etno-funky nervosissime ed attualissime. La nuova edizione, rimasterizzata, ridà vita ai brani originali ed aggiunge poca cosa ad un disco già immenso di suo. Molte cose nei successivi venticinque anni sono partite da qui.

Domenica 2 Aprile

vv. aa. (Dis-Patch)

Dis-patched, 2005; voto: 3 su 5.

Dis Patch è un festival di musica elettronica che si svolge ogni anno a Belgrado. In questo doppio cd sono raccolte ventidue tracce scelte nelel tre edizioni tra il 2002 ed il 2004. Molti i nomi noti, che possono dare un'idea del festival: Agf, Tujiko Noriko, Rechenzentrum, Pita,... Il disco è inizialmente discontinuo, poi riesce a convolgere e quasi ad entusiasmare (per quanto possa certa elettronica di frontiera).

Sabato 1 Aprile

Alessandro Gwis

Alessandro Gwis, 2006; voto: 3 su 5.

Già negli Aires Tango, esce il primo disco solista di questo pianista, nella formazione classica del trio. Molte canzoni, molte improvvisate senza essere troppo free, siamo dalle parti del jazz. Ma piuttosto leggero, scorrevole e con molti echi etnici e di musiche popolari.

Sabato 29 Aprile

Alan D. Altieri

Magdeburd - L'eretico

Corbaccio, 2005

Alan Altieri è uno scrittore di genere. I suoi personaggi sono tagliati con l'accetta, la scrittura gronda retorica, le trame sono complesse al limite della comprensibilità. Questa volta lascia il nero venato di futuro della produzione precedente e si tuffa nella storia, la guerra dei trent'anni, con una trilogia di cui questo è il primo volume. Cambio di scenario, na non delle sue caratteristiche. Sangue, lordura fisica e morale, comportamenti estremi, scontri furiosi, il peggio degli uomini trasuda in ogni pagina. Intrattenimento puro. Attanaglia e non annoia; e quindi va bene così.

Martedì 25 Aprile

Steven Pinker

Tabula Rasa

Mondadori saggi, 2005-2006

C'è l'annosa questione della contrapposizione tra eredità genetica e cultura. La domanda è se ciascuno di noi è fatto in un certo modo perché i geni lo hanno stabilito al momento del concepimento, oppure se alla nascita siamo delle tabulae rasae e la cultura ci plasma completamente. La questione ha profonde ed evidenti conseguenze in politica, sulla violenza, sul genere sessuale, ed ovviamente sulla filosofia, sulla morale, insomma su tutte le attività della nostra vita. Ora, la tesi della tabula rasa è stata per molto tempo sponsorizzata sia da destra che da sinistra (per motivi differenti), eppure, ci convince Pinker, è fondamentalmente sbagliata. Ma questo apre la porta a tutta una serie di obiezioni che, se non correttamente poste, possono portare a tragiche conseguenze (ad esempio, se i geni sono importanti, allora ci sono le razze; e se ci sono le razze, c'è discriminazione, eccetera). Pinker aiuta a districarsi in questo vespaio di idee, sgombrando il campo da pregiudizi, convinzioni errate e teorie senza fondamento. Illuminante.

Lunedì 24 Aprile

Era Glaciale 2 - Il disgelo

Carlos Saldanha

USA 2006

Il ritorno dei personaggi dell'Era glaciale è esattamente quello che ti aspetti: un film meno divertente ed interessante del primo, ma che permette di andare al cinema con tranquillità, trovando proprio quello che uno si aspetta: lo scoiattolo amplia la sua parte, i tre personaggi principali troveranno ciascuno il loro problema e, ovviamente, la soluzione. E, se mai ci sarà il terzo episodio, prevedo che ci sarà maggiore spazio per gli opossum...

Venerdì 21 Aprile

Crash - Contatto Fisico

Paul Haggis

USA, Germania, 2005

La sensazione immediata guardando il film è rabbia, per tutto quello che non funziona nelle vicende, nelle storie, nelle persone. Non è certo un film consolatorio, dovei buoni soffrono ma vincono ed i malvagi sono alla fine puniti. Qui tutto è mescolato, all'interno della cornice del razzismo, più o meno strisciante; un film che riprende la coralità di Altman, vicende che si incrociano ed a volte mutano nel loro opposto. Buona regia, buoni attori (perfino Sandra Bullock recita bene), un film che ha preso l'Oscar magari rubandolo ad altri film migliori, ma che rimane comunque da vedere.

Lunedì 17 Aprile

Andrea G. Pinketts

L'ultimo dei neuroni

Strade Blu Mondadori, 2005

Vado di luoghi comuni: Pinketts è uno di quei scrittori che si ama o si odia. Se uno sopporta o meglio gradisce la sua prosa scoppiettante e a volte stucchevole, anche questo libro di racconti, a volte meri pretesti di scrittura, può piacere. Altrimenti, non è certo il punto di partenza per comprendere questo signore decisamente sopra le righe.

Giovedì 6 Aprile

McSweeny's

La super raccolta di storie d'avventura

Mondadori Strade Blu, 2004

McSweeny's è la rivista letteraria più trendy degli ultimi anni, ideata da Dave Eggers con vari curatori. Il numero dieci, qui tradotto, raccoglie una serie di racconti d'avventura, di genere insomma, a cura di autori più o meno collegati alla rivista o ai generi (King, Morcook da una parte, Eggers, Moody, Hornby dall'altra). Ci sono cose molto belle (Eggers, ad esempio) e cose molto brutte, un gusto per le riviste pulp e tante pagine. Tutto sommato un po' sopravvalutato.

Sabato 1 Aprile

V per Vendetta

James McTeigue (con i fratelli Wachowski)

Stati Uniti, Germania, 2005

Ritornano i creatori di Matrix, e fanno un film in cui gli effetti speciali non hanno grande importanza. La trama non è ovvia (del resto, l'autore del fumetto originale non ha mai scritto nulla di ovvio), e destinata ad ampi dibattiti (terrorismo e libertà). L'azione non è tantissima, per cui alla fine il film scontenta chi cerca tanta azione e poco pensiero, mentre chi cerca materia per pensare, farebbe meglio rivolgersi al fumetto. Ed il titolo andrebbe tradotto "V come Vendetta"...

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