megaphone - Maggio 2006

Mer 31 Mag 2006
Mer 24 Mag 2006
Mer 17 Mag 2006
Mer 10 Mag 2006
Mer 3 Mag 2006

Mercoledì 31 Maggio
Leonardo

Placebo,

Death Cab for Cutie,

The Eels,

Cesare Basile,

Marco Parente,

Carnifull Trio,

Benjamin Biolay,

Devics,

Meganet presenta Jasmin, da 12.rec,

Emilie Simon,

Petra Magoni e Ferruccio Spinetti,

Fiamma Fumana,

Barbara Morgenstern,

Boards of Canada,

Depth Affect,

Dj Shadow.

Mercoledì 24 Maggio
Luca

Rodrigo y Gabriela,

Gotan Project,

Kad,

Blume,

Tuma,

David McAlmont,

Exit music, songs with Radio Heads,

Zero 7,

Meganet presenta Giraffe, da 12.rec

Dining Rooms,

Gak Sato,

Voom Voom,

Herb Alpert,

Thievery Corporation,

Blondie vs Doors,

Bjork vs Bowie,

Bardot vs Bjork,

Tying Tiffany.

Mercoledì 17 Maggio
Leonardo

Placebo,

Ursula 1000,

Wechsel Garland,

Music A.M.,

Zero 7,

Stereolab,

Yamamoto,

plumbline - roger eno,

Mapstation,

I'm not a gun,

Meganet presenta Jamie Barnes (anche su MySpace), da Sundays in Spring

Gak Sato,

Exit music, songs with Radio Heads,

DFA,

Aphex Twin,

Dining Rooms,

Fiamma Fumana,

The Knife.

Mercoledì 10 Maggio
Luca

Hormonauts,

Les Fauves,

Parliamo di Rockerilla con Roberto Mandolini,

Lulù Elettrica,

Carnifull Trio,

Nathan Fake,

Tuma,

Blume,

Meganet presenta Motionfield, da Autoplate

Tuung,

Satellite Inn,

Foma,

Feldmann,

Band of Horses,

Pedro Ximenex,

Howie Beck,

Montoya.

Mercoledì 3 Maggio
Leonardo

Calexico,

Morrissey,

Casiotone for the pianfully alone,

Coloma,

Caroline,

Herbert,

Stereolab,

Crisopa,

Meganet presenta Alta Infidelidad, da Thinner,

Camilla Munck And Moogie Johns,

Gotan Project,

Matmos,

Depth Affect,

Battles,

Larsen,

Clogs.

Giovedì 25 Maggio

Circo Fantasma

I Knew Jeffrey Lee, 2006; voto: 3 su 5.

Un disco che vuole omaggiare il blues-rock, raccogliendo attorno al nucleo del gruppo una quantità spropositata di ospiti (alcuni originali, come Niki Sudden, altri più trasversali, come Giovanardi dei La Crus). A tratti filologico, decisamente rispettoso del modello, il risultato è molto buono, anche se molto dipende dall'alta qualità dei brani di partenza.

Mercoledì 24 Maggio

vv.aa. (Miss Kittin)

A bugged out Mix, 2006; voto: 3 su 5.

Lunga (due cd zeppi per due ore e mezza di musica) compilation di Miss Kittin, che propone, nella prima parte (perfect night), musica ritmata e sostenuta, per poi rallentare nella seconda parte (perfect day), il riposo dopo la battaglia. La confezione del tutto è ben curata, la scelta varia e piacevole, insomma un buon risultato.

Martedì 23 Maggio

Jane Birkin

Fictions, 2006; voto: 3 su 5.

Questa volta non di duetti si tratta (anche se qualche volta ritornano), come il precedente disco, ma di commissione (o coverizzazione) di scrittura a personaggi più o meno famosi, più o meno di tendenza. Nonostante i citati limiti della cantante, ottimo risultato.

Jane Birkin

Rendez-vous, 2004; voto: 3 su 5.

Un disco di una icona della musica pop, che duetta con molti personaggi più o meno famosi. Ci sono tutte le premesse per un disco biecamente commerciale, ma così non è. Nonostante la voce non eccelsa della cantante, la scelta delle musiche, del repertorio e dei duettanti è eccelsa, ed il risultato è decisamente piacevole.

Lunedì 22 Maggio

Matmos

The Rose Has Teeth In The Mouth Of A Beast , 2006; voto: 4 su 5.

Dieci canzoni dedicate a dieci persone, legate al mondo omosessuale e con vita travagliata. Dopo il mezzo passo falso del disco precedente attorno al folk, questa volta il duo, pur variegando lo stile per adattarsi alla persona omaggiata, ritorna a costruire musiche sghembe a partire da suoni di varia provenienza. Il risultato è molto buono, divertente quanto basta, sperimentale senza esagerare.

Domenica 21 Maggio

Natacha Atlas

Mish Maoul, 2006; voto: 2 su 5.

Con questo ennesimo disco solista, Natacha perde un po' del meticciato musicale che l'aveva contraddistinta, e riposa su una world music più stnadard. Ed il risultato dispiace un po', non in assoluto, ma a confronto delle opere precedenti.

Sabato 20 Maggio

Caroline

Murmurs, 2006; voto: 3 su 5.

Ancora una volta, voce femminile su musiche elettroniche (e spesso acustiche), a prima vista un ennesimo clone dei Lamb (cui la voce assomiglia per molti versi). Poi, proseguendo nell'ascolto, lasci perdere questi paragoni e ti fai trasportare dalla voce e dalla musica. Ed alla fine ti rimane addosso una buona sensazione. Non un capolavoro, ma ce ne fossero di dischi del genere...

Venerdì 19 Maggio

Biosphere

Dropsonde, 2006; voto: 3 su 5.

Di primo acchito, di una freddezza unica e di una precisione assoluta nell'incastro dei loop. Poi, si scopre piuttosto organico, pulsante, mutante, insomma, tutto meno che l'algida prima impressione. Ma non è certo un disco di facile ascolto, anzi, risulta piuttosto noioso se non ascoltato con il dovuto spirito.

Giovedì 18 Maggio

Sophie Solomon

Poison Sweet Madeira, 2006; voto: 2 su 5.

Lei è la spiritata violinista degli Oi Va Voi, che produce qui un disco da sola, dove ovviamente il suo strumento spadroneggia abbastanza. Troppo: alla fine molti brani perdono di interesse ed appaiono solo come pretesto di virtuosismo.

Mercoledì 17 Maggio

Boards Of Canada

Trans Canada Highway, 2006; voto: 2 su 5.

I BoC ontinuano anche in questo EP la discesa della loro musica. Musica elettronica piuttosto scialba e poco interessante, leggera e scorrevole, sì, fino a passare del tutto di mente.

Martedì 16 Maggio

Barbara Morgenstern

The Grass Is Always Greener, 2006; voto: 2 su 5.

Canzoni melodiche in tedesco (!), su basi elettroniche non troppo banali. Anzi, più che elettronica, direi pop, molto pop. Così facendo, le doti compositive e vocali della signora si perdono alla ricerca del consenso, e non produce più di tanto interesse.

Lunedì 15 Maggio

Arbol

Dreams made of paper, 2006; voto: 3 su 5.

Già con i Piano Magic, la persona dietro il nome Arbol produce un disco abbastanza triste, che unisce elettronica, acustica e voce in maniera tranquilla e malinconica. Non c'è da strapparsi i capelli, ma un disco che si lascia ascoltare.

Venerdì 12 Maggio

I'm not a gun

We Think as Instruments, 2006; voto: 2 su 5.

Il terzo disco di questo duo di post-rock (un americano ed un giapponese) che esce per la City Ceter Office (Berlino) ha raggiunto un punto cruciale della loro carriera. Non c'è stata evoluzione dopo i primi due lavori, adesso devono scegliere se concludere qui, con un disco ancorché piacevole ma di limitato interesse, oppure spostarsi verso nuovi territori e risciaquare i loro panni in nuove acque. Altrimenti, è tutta discesa verso il baratro.

The Gossip

Standing In The Way Of Control, 2006; voto: 1 su 5.

Una delle copertine più brutte sulle quali mi sia capitato di soffermarmi, una musica che cerca di districarsi dal punk-garage per entrare in una dimensone più dance e funk (non a caso gira spesso il video con la formosa cantante). Noioso e ripetitivo, non funziona neppure ad alto volume per tenersi svegli in un lungo viaggio notturno in auto.

Giovedì 11 Maggio

Alog

Catch That Totem! (1998-2005), 2005; voto: 3 su 5.

Una raccolta di cose meno note e strane di Alog, negli ultimi sette anni. Elettronica molto astratta, e difficile, con qualche pezzo bellino, altri decisamente noiosi. Non per tutti (anzi, per pochi), ma degno.

Mercoledì 10 Maggio

AFX

chosen Lords, 2006; voto: 2 su 5.

Aphex Twin raccoglie in un CD il (presunto) meglio della produzione in vinile degli Analord 1-10 (o 11, chissà, ho perso il conto). E fa male, perché a parte pochi brani, il resto è roba trista e fatta da un mancino con la mano destra, molto acida ed orientata al passato. Solo per nostalgici.

Dottor Livinstone

L'assenza, 2005; voto: 3 su 5.

Mi verrebbe da dire una via di mezzo tra i Delta V (elettronica e voce femminile che rimanda ad altri tempi musicali) e gli Ustmamo' (certi suoni e ritmi vocali). Qualche lungaggine qui e lì, che abbassa un po' il risultato finale.

Martedì 9 Maggio

Larsen

Seies, 2006; voto: 3 su 5.

No, dico, recensiti da Pitchforkmedia, ed anche bene. Un gruppo di post-rock, italiano, che ormai da tempo ci allieta con le nue numerosi produzioni. Qui abbiamo anche la voce (ex Swans Jarboe) e Julia Kent (già con Antony and The Johnsons), la musica, spesso dilatata tra rock e folk, mantiene gli alti livelli soliti. Uno dei migliori gruppi italiani.

Lunedì 8 Maggio

VV.aa. (Radio Heads)

Exit Music Songs With Radio Heads, 2006; voto: 3 su 5.

Un disco tributo alla musica dei Radioheads da parte di un po' di artisti anche famosi (Herbert, Cinematic Orchestra). Come al solito, in questi casi, alcune riletture sono decisamente buone (mai migliori dell'originale, va detto), ed altre lasciano il tempo che trovano. Tuttavia, tutte rispettose pur a volte straniando parecchio. Un disco discreto, ma solo per appassionati.

Venerdì 5 Maggio

Ghostdigital

In Cod we trust, 2006; voto: 1 su 5.

Nuovo disco per Einar Örn, ancora hip-hop. E fa peggio del precedente: musica strana e troppo frammentaria, voce alla lunga irritante, il tutto si trascina avanti tra parole e suoni ripetuti. Nulla da fare, meglio lasciar perdere.

Einar Örn

Ghostdigital, 2003; voto: 2 su 5.

Einar Örn è stato uno dei Sugarcubes, quello che faceva strani versi con la voce (no, non quella cha cantava, quella era Bjork) e suonando la tromba. Dopo anni in cui ignoro cosa sia successo, esce con questo disco a titolo Ghostdigital. E fa hip-hop, mantenendo la voce, un po' isterica, un po' infantile, normalmente incomprensibile, che alla lunga stufa parecchio.

Giovedì 4 Maggio

Morrissey

Ringleader Of The Tormentors, 2006; voto: 3 su 5.

Morrissey lascia perdere la rabbia giovanile e si concede una vancnza serena a Roma, Italia, un bel disco (un buon produttore, una comparsata di Morricone) formato da tante buone canzoni, ben cantate ed interessanti, senza però trovare singoli da classifica o epocali. Il crooner alternativo de noartri.

Mercoledì 3 Maggio

Studiodavoli

Decibel for Dummies, 2006; voto: 3 su 5.

Pop con molto stile, senza strafare e tirarsela, qualche citazione di troppo (Kiss ricorda troppo un brano dei Pink Floyd). Però alla fine il disco si fa sentire con piacere, voce e strumenti filano d'accordo, scampato il pericolo sempre incombente di un ennesimo clone lounge.

Martedì 2 Maggio

The Visionuts

Words are noises, 2005; voto: 3 su 5.

Nicola Guiducci (dj al Plastic di Milano) ci ha abituato a prodotti molto sofisticati (ricordo ad esempio il suo lavoro come Maupassant), ed anche questo disco non è da meno. Musica molto tranquilla ma tutt'altro che soporifera, spoken words (Joyce?) e suoni trovati, confezione pulita e levigata, ma non solo per menti snob.

Lunedì 1 Maggio

John Foxx - Harold Budd

Translucence + Drift Music, 2004; voto: 3 su 5.

Un disco (no, anzi, due) di ambient puro prodotto da Foxx (già negli Ultravox) e da Harold Budd (un punto di riferimento del genere). Ambient puro e tosto, nessun compromesso. Ascoltato sdraiato in un prato al sole, fa la sua degna figura. Altrimenti, solo per appassionati.

Sickoakes

Seawards, 2006; voto: 4 su 5.

Un disco strumentale da un gruppo svedese, dove si intersecano post-rock e psichedelia, con brani dilatatissimi (uno per venti minuti buoni, altri due superano i dieci...), che però non annoiano. Malinconico quanto basta, sufficientemente chitarroso, poco o nulla elettronico.

Nightmares On Wax

In A Space Outta Sound, 2006; voto: 2 su 5.

Massimo rispetto per la sua storia, ma con questo nuovo disco Nightmares on Wax si dimostra parecchio imbolsito, producendo canzoni adatte a rimpolpare il fondo pensione piuttosto che cercare qualcosa di nuovo o diverso. Ci sono tutti i luoghi comuni dei dischi precedenti (qualche campione, mi sa che è proprio ricalcato), senza sussulti e discontinuità. Peccato che si parli di almeno dieci anni fa.

Nathan Fake

Drowning In A Sea Of Love , 2006; voto: 4 su 5.

Un bel disco gentile di elettronica. Incrocia l'Aphex Twin meno isterico e i Boards of Canada più movimentati, tenendo presente le lezioni del post-rock e dello shoegazing. Giovanissimo, sembra riassumere in sé molta storia della musica degli ultimi dieci anni, senza per questo sembrare vecchio o già sentito. Consigliato.

Sabato 27 Maggio

Il Codice da Vinci

Ron Howard

Il Codice da Vinci è una boiata pazzesca (e di una noia, ma di una noia...).

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