megaphone - Giugno 2006

Mer 28 Giu 2006
Mer 21 Giu 2006
Mer 14 Giu 2006
Mer 7 Giu 2006

Mercoledì 21 Giugno
Luca

Silent Poets,

Thievery Corporation,

Bjork vs Bowie,

Nouvelle Vague,

Ursula 1000,

Gak Sato,

Dining Rooms,

DFA Remixes,

Voom Voom,

Cabaret Voltaire,

Bauchklang,

Santos,

Tying Tiffany,

M.I.A.,

Madonna,

Mandalay,

Craig Armstrong.

Mercoledì 21 Giugno
Leonardo

The Strokes,

The Year Of,

Zero 7,

Yamamoto,

Alias & Tersier,

Stereolab,

Yeah Yeah Yeahs,

Meganet presenta thesubletter, da Belladonna

This is your Captain speaking,

Couch,

Melodium,

Gotan Project,

Exit Music for Radio Heads,

Matmos,

Mapstation.

Mercoledì 14 Giugno
Luca

Carnifull Trio,

Intervista: Luca Carnifull di Carnifull trio,

Meganet presenta Sabi, da Monotonik

Le Grand Orchestre du Comptoir de Marrakech,

Luisito Quintero,

Gotan Project,

Kad,

Zero 7,

Nightmare on Wax,

Headphone Science.

Mercoledì 7 Giugno
DjZero

vv.aa. (jazz meets pop),

Wechsel Garland,

Kammerflimmer Kollektief,

Nils Petter Molvaer,

Static,

65daysofstatic,

Battles,

Mogwai,

The Drift,

Andreas Resch,

Clogs,

Spyritual,

Stylllism,

A Northern Chorus,

Midaircondo,

Pillow,

Lou Rhodes,

Nada - Massimo Zamboni,

Ursula Rucker,

Brian Eno And David Byrne,

Velma,

Magnetophone.

Venerdì 16 Giugno

Offlaga Disco Pax

Festa d'estate, Vascon

Buona fortuna per gli esami di terza media. Così concludono il concerto gli Offlaga, indirizzati al pubblico di adolescenti (non troppo educato e rispettoso) che era lì per ascoltare Mondo Marcio (chi?). Testi e musiche non proprio adatti a loro, visto che l'immaginario degli offlaga è piuttosto distante, guardando musicalmente all'altro lato degli anni ottanta (il post-punk, la wave e tutto ciò che ne è seguito), e spiritualmente al''esperienza del comunismo emiliano. Dal vivo la resa è migliore che su disco, l'approccio recitativo funziona meglio, e la presenza fisica dei feticci (gomme, biscotti, 45 giri) mostra meglio la realtà. Bravi ed onesti.

Offlaga Disco Pax

Socialismo Tascabile, 2005; voto: 4 su 5.

Originale proposta: basi elettriche, electro ed elettroniche, voce recitante alla Lindo Ferretti. Un approccio simile agli Skiantos o ad Elio e le storie tese, ovvero grande impegno sulla musica, anche se poi uno si trova a parlare e a ricordare solo i testi. Che riprendono, togliendo via tutta la retorica, i CCCP. Senza eccessiva nostalgia, ma con disincanto, si parla di ieri per indendere oggi. Decisamente una delle migliori uscite in Italia quest'anno.

Mercoledì 14 Giugno

Intervista: Luca Carnifull di Carnifull Trio, in formato mp3 (sono circa 37 minuti e 4.2 Mega).

Carnifull Trio

Modamare, 2006; voto: 3 su 5.

La copertina è un classico prodotto Riotmaker, rifacendo il verso alla Linea 3. Ma poi tutto cambia e spiazza; invece della solita produzione Riotmaker, ammiccante al passato con molta modernità, abbiamo rock e funk, a tratti vicino ai DFA, ma spesso originale e divertente. Simpatico.

Venerdì 30 Giugno

Fort Dax

Divers, 2006; voto: 3 su 5.

A momenti classico, a momenti etereo, a momenti furioso, a momenti insopportabilmente pomposo. Qualcosa di buono si riesce a trovare in questo disco di elettronica strumentale, che elettronico non vuole apparire. Alla fine viene fuori un disco piuttosto pop, che però non dispiace.

Mercoledì 28 Giugno

Ether

Intimo Personnel, 2006; voto: 3 su 5.

Divertente esordio di questo trio toscano che esce per l'etichetta di Marco Messina. Elettronica veloce e spesso astratta, sempre strumentale ma tremendamente adatta a certo hip-hop della anticon. Ritmi spezzati, brevi e sovrapposti, un disco essenziale e molto piacevole.

Martedì 27 Giugno

The Gasman

This one's for you, 2006; voto: 2 su 5.

Ecco il solito disco di Planet Mu. Elettrica blipposa e veloce, qualche ambient elettronico e strano a riempire. Tutto bene? Anzi no, un compitino svolto abbastanza bene, ma poco coinvolgente.

Lunedì 26 Giugno

The Year Of

Slow Days, 2006; voto: 2 su 5.

Se non lo avessi letto, non lo avrei ma i detto che, all'interno di questo trio c'è anche Bernhard Fleischmann, noto sperimentatore elettrico. Perché, anche se in uscita per la Morr, il disco è piuttosto tranquillo, soporifero, pop e cantautorale. Solo verso la fine si vivacizza un po', ma è tardi.

Sabato 24 Giugno

This Is Your Captain Speaking

Storyboard, 2006; voto: 3 su 5.

Un paio di tracce sopra i 10 minuti, e neppure un attimo di noia. Questo dovrebbe dare l'idea del suono, molto post-rock e rumoroso, stile Mogwai, del terzetto australiano uscito in patria parecchio tempo fa, e solo ora approdato in Europa. Non male, appunto, anche se non ci sono elementi musicali originali o degni di nota; un buon lavoro derivativo.

Venerdì 23 Giugno

vv.aa. (Thievery Corporation)

Versions, 2006; voto: 3 su 5.

Una raccolta di remix a cura dei Thievery Corporation, di origine piuttosto variegata (ci sono perfino i Doors), tutti piuttosto sommato soddisfacenti e nella media senza essere da urlo. Una raccolta interessante e di piacevole ascolto.

Giovedì 22 Giugno

Petra Magoni - Ferruccio Spinetti

Musica Nuda 2, 2006; voto: 2 su 5.

Ritornano Magoni (voce) e Spinetti (Avion Travel, contrabasso), che rifanno (nel primo dei due dischi) una serie di brani in versione nuda, appunto, solo voce e contrabasso. Ci sono anche brani originali, ma, ancora una volta, il risultato è inferiore alle aspettative create. Il secondo disco, sempre con musiche scarne, ma con numerosi ospiti (immancabile, Bollani), è perfino inutile, ed in alcuni casi imbarazzante, data la levatura degli artisti.

Zero 7

The Garden, 2006; voto: 1 su 5.

Ecco, gli Zero 7 hanno raggiunto un punto piuttosto basso della loro storia. Tante belle canzoncine levigate, pulitine, sciacquettine pop. E nulla più.

Mercoledì 21 Giugno

Gigi

Gold & Wax, 2006; voto: 3 su 5.

Lei, etiope, canta. Poi c'è Bill Laswell che dovrebbe fare tutto il resto. Quindi, musiche dubbose a manetta, e voce fascinosa sopra, a volte un po' impropria (ma non per colpa sua). Nel complesso la cosa è divertente, il tocco etnico è assicurato, e Laswell si ascolta sempre con piacere.

Martedì 20 Giugno

Emilie Simon

Vegetal, 2006; voto: 3 su 5.

Terzo (se si conta la colonna sonora de La marcia dell'Imperatore) disco per questa cantante francese emula, nella voce e anche nelle musiche, di Bjork. L'atteggiamente è molto più pop, anche se non mancano campionamenti e rumorini, e l'elettronica campeggia ovunque. Poi c'è da considerare la voce bambina, che aggiunge quell'ingrediente al tutto che la fa distinguere sopra gli altri cloni.

Lunedì 19 Giugno

Gregor Samsa

55:12, 2006; voto: 3 su 5.

L'incrocio tra post-rock e certi suoni cari alla 4AD, brani dilatati, sognati e shoegaze. Due voci, maschile e femminile, che si inseguono e melanconicamente cantano. Le atmosfere sono quiete e da ascoltare in momenti rilassati, sono da approfondire per nonrimanere alla superficie minimalista. Il limite del disco è la sua lunghezza. Meglio decisamente le prove precedenti, simili ma molto più brevi.

Plumbline - Roger Eno

Transparencies, 2006; voto: 2 su 5.

Collaborazione tra Roger Eno (fratello del più noto Brian) e Plumbile, uno sperimentatore elettronico. La categoria è l'ambient, con uno strano procedimento compositivo (prima field recording, poi Roger Eno ci aggiunge piano e tastiere sparse, infine Plumbline rimaneggia e tagliuzza tutto). Il risultato non è gran ché: c'è qualche linea melodica, che qualche glitch, che messi assieme non si completano, ma stridono. Insomma, un mezzo disastro.

Sabato 17 Giugno

Simone Meneghello

Le Canzoni di Settembre, 2006; voto: 3 su 5.

In pratica, un clone di De Andrè, musicalmente parlando. Ma poiché il modello di partenza è molto ma molto alto, anche avvicinarsi un po' è sintomo di buone cose. E qui ci si avvicina parecchio. Quando Meneghello troverà una via più originale, si potrà parlare di capolavoro.

Giovedì 15 Giugno

Stefano Bollani

I visionari, 2006; voto: 3 su 5.

Un disco molto lungo e molto vario, che gioca su diversi registri: il jazz più standard, da solo e in gruppo, la canzone, la cover, il ritorno a musiche del passato, la voce (sua e d'altri/e). Come al solito, il musicista non si discute, qualche lungaggine di troppo invece sì.

Mercoledì 14 Giugno

Gak Sato

Informed Consent, 2006; voto: 2 su 5.

Un po' di maniera e furbetto, questo disco. La solita elettronica jazzata, che ormai ha fatto il suo tempo. Per carità, di gran classe, ma ormai un po' noiosa.

Martedì 13 Giugno

Schneider TM

Skoda Mluvit, 2006; voto: 3 su 5.

Partito dal pop-folk, passato poi all'elettronica glitch, ecco che Schneider TM ritorna al folk-pop, ma ovviamente venato di elettronica, insomma, folktronica. Un disco sommesso, non particolamente eccitante, ma scorrevole.

Lunedì 12 Giugno

The Knife

Silent shout, 2006; voto: 3 su 5.

Scoperti in seguito alla partecipazione della cantente ad un brano (e video) dei Royksopp, il disco non è malaccio. Si tratta di elettro-pop, soprattutto nel singolo, ma il gruppo non disdegna qualche sperimentazione, unita alla voce particolare della cantante, non sempre utilizzata in pieno. E, paradossalmente, va bene così.

Domenica 11 Giugno

Ellen Allien & Apparat

Orchestra Of Bubbles, 2006; voto: 3 su 5.

Due versanti dell'elettronica tedesca (piuttosto techno lei, piuttosto blipposo lui) si incontrano per dare luogo ad un risultato meno ostico della somma dei due, anzi, piuttosto pop, direi. Ci sono sempre ritmi danzerecci, ma anche pezzi ambientali e perfino qualche melodia pop. Alla fine, un agevole ascolto.

Sabato 10 Giugno

The Dining Rooms

Versioni particolari 2, 2006; voto: 2 su 5.

La cosa triste di questo disco è che i brani sono superiori agli originai. La cosa buona è che, considerato il livello degli originali, ci deve essere stato molto lavoro, per cui si deve riconoscere la buona volontà. Ma nulla di più.

Venerdì 9 Giugno

vv.aa. (DFA)

Dfa Remixes: Chapter 1, 2006; voto: 3 su 5.

Raccolta (una prima parte, altre ne seguiranno) dei remix a cura dei DFA. La cosa interessante del materiale è che, pur gli originali essendo abbastanza differenti, i remix mantengono una buona unità stilistica, senza per altro snaturarli. Comunque, un'oretta divertente.

Voom Voom

Peng Peng, 2006; voto: 2 su 5.

Ci si sono messi in tre, Peter Kruder (Kruder & Dorfmeister, Peace Orchestra), Christian Prommer e Roland Appel (Truby Trio e Fauna Flash), per confezionare questa brutta copia dei Daft Punk. Musichette elettroniche da discoteca di tendenza, riff ammiccanti, archi e tappeti ordinari. Visti gli autori, decisamente brutto.

Giovedì 8 Giugno

Carmen Consoli

Eva contro Eva, 2006; voto: 3 su 5.

Il nuovo disco di Consoli rimane tranquillamente sul solco dei precedenti: voce particolare, musiche dignitose, testi sempre interessanti. Una boccata d'aria nell'asfittico pop italiano.

Clan of Xymox

Breaking Point, 2006; voto: 1 su 5.

Sono un gruppo storico, coloro che introdussero l'elettronica all'interno delle tematiche dark. Però quel tempo è passato, e questo nuovo disco è solo un incrocio mal riuscito tra Sister of Mercy ed elettropop più deteriore (certi suoni di synth sono terrificanti).

Mercoledì 7 Giugno

Herbert

Scale, 2006; voto: 2 su 5.

Ho come l'impressione che Herbert si sia seduto. Questo disco ricorda molto, per suoni, arrangiamenti, il precedente Goodbye Swingtime. Tanti brani cantati, swinganti, con qualche suono particolare, ma nulla di più, nulla che sposti in avanti la sua ricerca, come invece accedeva ad ogni suo disco.

Martedì 6 Giugno

Chihei Hatakeyama

Minima Moralia, 2006; voto: 3 su 5.

Ambient, tanto spessa da non apparire più tale. Ed allora musica tramite "droni", dove le sorgenti sonore (spesso acustiche) sono processate, manipolate e filtrate in continuo. Brani piuttosto lunghi, con suoni che si rincorrono, ripetono ed avvinghiano. Un buon disco per gli amanti del genere.

Lunedì 5 Giugno

Mauracher

Kissing my Grandma, 2006; voto: 3 su 5.

Dovrebbe trattarsi di un tizio tirolese giunto al secondo disco. Abbiamo qui un incrocio tra composizione rock e pop (archi, un banjo, fiati, cose così), piacevole e scorrevole. Niente di particolare, però, dopo il primo impatto un po' spiazzante, diverte.

Domenica 4 Giugno

vv.aa. (Gainsbourg)

Monsieur Gainsbourg revisited, 2006; voto: 2 su 5.

Come dire, un parterre des rois per rivisitare (in inglese) brani celebri del celebre Serge Gainsbourg: Franz Ferdinand, Cat Power, Portishead, Michael Stipe, per non parlare di tutti gli altri. Ma il risultato non convince: sarà l'inglese, sarà che gli originali sono superiori, sarà che gli arrangiamenti non dicono molto di nuovo. Insomma, una delusione.

depth affect

arche-lymb, 2006; voto: 3 su 5.

Elettronica, tra hip-hop (quello della Anticon), sperimentazione, suggestioni ambient e warpiane. Manca forse qualche brano trascinante, qualche melodia gancio che lo faccia ricordare, ma in definitiva si ascolta facile.

Glissandro 70

Glissandro 70, 2006; voto: 3 su 5.

C'è un po' di tutto in questo disco; sono in due (uno dei Polmo Polpo) e l'uscita su Constellation farebbe presagire del post-rock o comunque delle lunghe suite orchestrali (che ci sono: un brano di 13 minuti chiude il tutto). Invece c'è molto folk, King Crismon, Talking Heads, e altro che appare per poco tempo. Strano, come disco, è strano; ma non è brutto, anzi.

Sabato 3 Giugno

Gotan Project

Lunatico, 2006; voto: 3 su 5.

Un disco sulla falsariga del precedente (La Revancha Del Tango, intendo): le stesse atmosfere miste bandoneon-elettronica, gli stessi ritmi latini rivisitati; forse un po' più di jazz, forse un po' più di elettronica, ma insomma, nulla di molto diverso. Risultato: la sicurezza di un buon disco, e nulla più.

Boxcutter

oneiric, 2006; voto: 3 su 5.

Siamo su Planet Mu, l'etichetta di Mike Paradinas, e si sente, almeno a grandi linee. Suoni elettronici bislacchi, ritmi sghembi (ma non forsennati, anzi, molto più tranquilli della media dell'etichetta), tutto sommato anche qualche melodia. Buono nel complesso, anche se non verrà ricordato.

Venerdì 2 Giugno

Alias & Tarsier

Brookland/Oaklyn, 2006; voto: 3 su 5.

Un prodotto Anticon fuori dallo hip-hop, più vicino al trip-hop ed al glitch-pop. Lui, Alias, produttore hip-hop che aveva realizzato un disco interessante col fratello Ehren, suona tastiere e tutto il resto, lei, Rona "Tarsier" Rapadas, canta (o meglio, bjorkeggia), a quanto pare senza mai incontrarsi in studio. Ed il disco è piacevole e scorrevole, anche se non precisamente innovativo.

Adem

Love and Other Planets, 2006; voto: 2 su 5.

Adem Ihlan faceva parte, con Kieran Hebden/FourTet, dei Frigde, interessante gruppo post-rock. E se Four Tet percorre la strada della folktronica, Adem percorre quella del folk-pop puro, un cantautorato che ricorda molto Badly Drawn Boy, voce e chitarra con massima tranquillità. Forse troppo.

Giovedì 1 Giugno

Fiamma Fumana

Onda, 2006; voto: 2 su 5.

Comincia con Jovanotti (e Asian Dub Foundation) il terzo disco di Fiamma Fumana, cercando una strada per esserre più conosciuti. Poi però e per fortuna si ritorna al folk-pop conosciuto, alternando brani che occhieggiano alla tradizione (i migliori) e troppi brani troppo pop (i peggiori). Il tutto si chiude con un remix dei Transglobal Underground della traccia con Jovanotti, superiore all'originale (e non è un buon segno).

Wintersilence

Transmission Fields, 2004; voto: 3 su 5.

Disco di elettronica vecchio-stile: commistione tra ambient e heavy-metal (alla lontana), corrierismo cosmico, influenze etniche varie (molto varie), lunghissimo (doppio CD per 150 minuti, un brano da 30 ed un altro da 20 minuti), eppure mai noioso e sufficientemente vario. Però è veramente troppo lungo...

Giovedì 29 Giugno

Umberto Eco

A passo di gambero

Bompiani, 2006

Ennesima collezione degli scritti brevi di Eco, usciti sulla stampa generalista (ci sono molte bustine di Minerva, interventi su Repubblica e L'spresso, eccetera). Trattandosi di cose tra il 2000 ed il 2005, inevitabile il confronto con l'attualità, con le "guerre calde" ed il "populismo mediatico" che ci hanno tormentato. Come succede in questi casi, il testo è raccogliticcio, di facile lettura e con qualche ripetizione, ma non manca qualche perla qui e lì.

Sabato 3 Giugno

Cappuccetto rosso e gli insoliti sospetti

Cory Edwards, Todd Edwards

USA 2006

Un film con alti e bassi. Si parte dall'idea di rivisitare la favola e di svolgere la trama dai punti di vista di Cappuccetto Rosso, del lupo, del taglialegna e della nonna, ripercorrendo un copione ormai già visto troppe volte (a partire dai sette samurai); gli autori riescono a svolgere decentemente il compito, con qualche punta di genio (gli incastri di sceneggiatura) e qualche ovvietà (si capisce subito il colpevole). La realizzazione tecnica è insufficiente, qualche caratterizzazione debole, altre decisamente spassose. Risultato sufficiente, per un cartone che non passerà alla storia.

Venerdì 2 Giugno

Volver

Pedro Almodovar

Spagna 2006

Il primo uomo del film appare dopo dieci minuti, e non parla. Il secondo, tre minuti più tardi: è ubriaco, e sta guardando una partita di pallone alla TV. E nel resto del film gli uomini fanno sempre una figura meschina. Come è giusto che sia, in questo film in cui si parla esclusivamente di donne, anzi di tre generazioni di donne, che sopravvivono con spirito, sacrificio, umanità e vitalità (insomma, le solite tematiche di Almodovar). Poco commedia, poco tragedia, un film comunque riuscito.

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