megaphone - Luglio 2006

Mer 26 Lug 2006
Mer 19 Lug 2006
Mer 12 Lug 2006
Mer 5 Lug 2006

Mercoledì 26 Luglio
Leonardo

Fiamma Fumana,

Barbara Morgenstern,

Casiotone for the painfully alone,

Stereolab,

Jane Birkin,

Studiodavoli,

Zero 7,

Blume,

Ms John Soda,

Anja Garbarek,

Nouvelle Vague,

Amalia Grè,

Carmen Consoli,

Ursula Rucker,

Emilie Simon,

Meganet presenta Planet Boelex, da Monotonik,

Marco Parente,

Cesare Basile,

Morrissey,

Placebo,

Thom Yorke,

Velma,

Readymade.

Mercoledì 19 Luglio
Luca

Fout Tet Dj Kicks,

Linus Loves,

Imogen Heap,

Richard Ashcroft,

Keane,

Mauracher,

Meganet presenta Engine7, da Legoego,

To: Elliot From: Portland,

Electric President,

De Rosa,

Black Eyed Susan,

Televise.

Mercoledì 12 Luglio
Leonardo

Placebo,

The Strokes,

Yeah yeah yeahs,

DFA remixes,

Stereolab,

Wechsel Garland,

Zero 7,

Exit music, songs with radio head,

Blume,

Meganet presenta Chimp logic, da Belladonna

ricordo di Syd Barrett,

Music a.m.,

Tthis is your captain speaking,

Mogwai,

Melodium,

Pillow,

Schneider tm.

Mercoledì 5 Luglio
Leonardo

Blume,

Carmen Consoli,

Nuovelle Vague,

Fiel Garvie,

Psapp,

Thom Yorke,

Final Fantasy,

Current 93,

Fog,

Lanterna,

Anoice,

Isan,

Kirlian Camera,

Groovesquared,

Swayzak,

Fatboy Slim.

Domenica 16 luglio

Amon tobin

Campi Magnetici, Forte Marghera, Mestre

Tanto divertente ed appassionante su disco, quanto ordinario e noioso dal vivo. Amon Tobin con due lettori (?) o superfici di controllo ed un computer produce suono continuo ad alta gradazione ritmica. Quando la velocità aumenta, si trova un po' della verve di questo autore; ma quando, giocoforza, si rallenta, le cose si afflosciano. Faticosi i cambi di suoni, poco fluide le variazioni, una profonda delusione.

Lunedì 31 Luglio

Quack quack

Quack quack, 2006; voto: 3 su 5.

Con questo improbabile nome abbiamo un trio inglese che produce un ep strumentale difficile da spiegare. Potrebbe essere post-rock, ma è troppo allegro e troppo rock. Potrebbe essere pop, ma è troppo complicato (e poi non cantano). Potrebbe essere una specie di progressive, ma è troppo semplice e i brani non sono lunghi. Difficile la vita del recensore, migliore quella del puro ascoltatore.

Niobe

White Hats, 2006; voto: 3 su 5.

Partita dal glitch-pop, questa cantante tedesco-venezuelana preme sull'acceleratore del pop, finendo col diventare una specie di Dani Sicliano senza le invenzioni di Herbert, oppure una Cocorosie annacquata, insomma molto leggera, piuttosto gradevole ma effettivamente poco incisiva.

Giovedì 27 Luglio

Lanterna

Desert Ocean, 2006; voto: 2 su 5.

Henry Frame, vecchio amico di Discorso Musica (era nei Moon Seven Times), ha già pubblicato cinque dischi col nome Lanterna. Questo è tutto strumentale, e potremmo dire che si tratta di rock strumentale. Passati echi di new wave un po' crepuscolare, ma poi chitarroni liquidi alla U2 e Pink Floyd. Alla fine, un po' noioso.

Kad Achouri

Societé, 2006; voto: 2 su 5.

Cantante franco-algerino, che canta anche in inglese e spagnolo, mescola un po' di tutto in questo disco, jazz, salsa, elettronica, rap, ma produce un (suo secondo) disco che non entusiasma neppure un po'.

Mercoledì 26 Luglio

Thom Yorke

The Eraser, 2006; voto: 2 su 5.

Una grande delusione. Tanto piace assieme ai sodali Radiohead, tanto scialbo quando è da solo. Abbiamo una serie di canzoni che sembrano uscite da Kid A e Amnesiac, quindi impianto elettronico con glitch e loop e campionamenti, e voce disturbante a completare. Ma le musiche son bozzetti, come pezzi non completati e non filtrati dal gruppo. Ed invece che premere sul pedale dell'estraniamento, spesso si confina con una specie di pop malato, ma sempre pop.

solitario bit

solitario bit, 2006; voto: 3 su 5.

Solitario bit è Fabio Perugia, ovvero, uno dei Gatto Ciliegia (contro il grande freddo, ce ne fosse bisogno...). E si sente. Purtroppo. Nel senso, che sembri che manchi qualcosa o qualcuno, anche se, va detto, i brani del classico stampo post-rock non sono male e scorrono via piacevoli. Va anche detto che il disco si scarica gratuitamente dal loro sito.

Martedì 25 Luglio

Six Organs of Admittance

The Sun awakens, 2006; voto: 2 su 5.

Due dischi compresi in uno solo. C'è una prima parte di composizioni abbastanza brevi, tra il post-rock ed il folk, schegge di country, roba adatta ad un film western. Poi, a chiudere, un lungo brano di 23 minuti in cui tutto è messo in discussione, una cavalcata da Tangerine Dream, scurissima e crepuscolare. Psichedelico in senso lato.

Lunedì 24 Luglio

Anoice

Remmings, 2006; voto: 3 su 5.

Sestetto giapponese dedito alla musica ambient, ma con un pizzico di brio; strumenti normali ed elettronici, una via di mezzo tra Harold Budd e gli Orbital. Qualcuno tira in ballo anche i Sigur Ros (ma senza la voce); insomma, sulla carta sembrano abbastanza buoni, adesso fate un po' voi.

Venerdì 21 Luglio

Silent Poets

Sun, 2005; voto: 2 su 5.

Del sano vecchio trip-hop, un po' fuori tempo massimo, di buona fattura, da questo gruppo di origini giapponesi, qui integrato da vari personaggi (Shawn Lee). Nulla di nuovo, anzi, roba piuttosto vecchia, ma per un salto indietro nel tempo va bene così.

Giovedì 20 Luglio

Senor Coconut

Yellow Fever, 2006; voto: 2 su 5.

Operazione quanto meno bizzarra, per altro non al di fuori degli standard del Coconut: rifare in versione brasiliana e pop i vecchi brani della Yellow Magic Orchestra. In qualche momento la cosa diverte anche, ma in molti altri il giochino mostra i limiti. E dire che in molti casi sono coinvolti gli autori originali (Sakamoto, Takahashi) ed in altri illustri personaggi (Mouse on Mars). Però è divertente.

Rodrigo Leao

Cinema, 2004; voto: 4 su 5.

In zona portoghese, con un titolo così, viene in mente subito Wenders e Madredeus. Ed infatti dei secondi questo pianista faceva parte, e di canzoni che starebbero bene in un film si compone il tutto. In un brano c'è Beth Gibbons, in un altro suona Sakamoto, altre cantanti impreziosiscono il tutto. Per completare il quadro, considerate che qui in Italia va in tournè con Ludovico Einaudi e che ha imparato la lezione di Michael Nyman. Il disco, uscito nel 2004, raggiunge il resto del mondo solo adesso.

Mercoledì 19 Luglio

Psapp

The Only Thing I Ever Wanted, 2006; voto: 4 su 5.

Una versione meno estremista di Dani Siciliano ed Herbert, questa la prima impressione. Un duo londinese (la solita storia, lei canta e lui suona), voce femminile, musica elettronica frammentata e densa di rumori e campionamenti, ma inevitabilmente pop. Non è un capolavoro, ma la sua semplificità ed accessibilità lo rendono ascoltabile molte volte senza stancare.

Peeping tom

Peeping tom, 2006; voto: 3 su 5.

Mike Patton ha una voce particolare che non esita a pervertire nella sperimentazione più folle. Qui torna a fare tutto sommato del rock, accessibile e godibile, pur non rinnegando qui è lì qualche sperimentazine e variazione sul tema. Una pletora di collaborazioni (Amon Tobin, Odd Nosdam, Massive Attack, una imprevedebile Norah Jones) rendono vario il disco e lo faranno conoscere al di fuori del solito circuito.

Martedì 18 Luglio

Nouvelle Vague

Bande a part, 2006; voto: 3 su 5.

La formula è sempre la stessa: rileggere in chiave bossanovista e comunque leggera brani degli anni ottanti legati in qualche maniera alla new wave. Il problema è che se nel primo disco la formula funzionava, qui, complici alcune scelte infelici, siamo un po' troppo vicini al pop, con pericolo di sbracamento. Il voto rimane buono, ma solo per la nostagia canaglia di Killing Moon e Blue Monday.

Lunedì 17 Luglio

No-man

All The Blue Changes, 2006; voto: 2 su 5.

Steven Wilson (Porcupine Tree, agli strumenti) e Tim Bowness (alla voce) ripercorrono in questo doppio disco la loro carriera, tra vecchi successi e brani inediti. È una storia di incroci tra Pink Floyd e David Sylvian, brani molto raffinati che a volte occhieggiano al progressive, con una grande voce a cantare. Il problema di questo gruppo è tuttavia la poca brillantezza ed originalità, che li relega a dei comprimari della storia della musica.

Venerdì 14 Luglio

Isan

Plans drawn in pencil, 2006; voto: 3 su 5.

L'ennesimo disco di glitch pop per la Morr music, si discosta dal genere quanto basta per non essere unacopia dei precedenti, mantenendo quel po' di freschezza necessaria per l'ascolto. Tranquillo come sempre, nulla di eccezionale, ma facilmente digeribile.

Giovedì 13 Luglio

Final Fantasy

He poos clouds, 2006; voto: 3 su 5.

Archi a profusione ed una voce a volte indisponente, magniloquente ed eccessivo, sghembo sicuramente. A quando pare un concept ispirato al gioco Dungeons and Dragons, l'autore, arrangiatore degli Arcade Fire, riesce a rendere piuttosto piacevole un disco che, così come presentato, non avrebbe avuto chance.

Syntaks

Awakes, 2006; voto: 3 su 5.

Elettronica, con qualche strumento acustico ed un paio di voci. Ricorda a momenti certe stagioni della wave sognante, per poi aggiungere ritmi dilatati e leggerezza.

Mercoledì 12 Luglio

Swayzak

Route De La Slack, 2006; voto: 2 su 5.

Doppio disco, per così dire celebrativo, della carriera degli Swayzak. Nel primo, remix e cose già edite, nel secondo, rarità e qualche inedito. Il tutto non mi entusiasma, mi sembra piuttosto faticoso nello svolgimento, e gli inediti potevano rimanere tali.

Martedì 11 Luglio

vv.aa. (Hefty Records)

History is bunk pt 1 e pt 2, 2006; voto: 3 su 5.

Continuano le celebrazioni per il decimo anno della Hefty. Qui, in due dischi separati, sono presentati nuovi materiali, vecchie composizioni remixate e altre cose strane. Gli artisti presenti sono sempre quelli, ma ci sono ospiti interessanti (Sakamoto e Hosono, ad esempio) e qualche brano divertente. Sul primo cose più assestate, sul secondo, cose più nuove.

Domenica 9 Luglio

vv.aa. (Hefty Records)

Hefty 10 Digest, 2006; voto: 3 su 5.

Dieci anni della Hefty Records portano grandi celebrazioni. Questo, ad esempio, è un doppio disco. Nel primo, la classica raccolta di classici dell'etichetta (Telefon Tel Aviv su tutti, ma anche gli italiani Retina.it). Il secondo è invece un classico disco remix, in cui Prefuse 73 mescola vecchie e nuove tracce della Hefty senza soluzione di continuità. Tutto sommato una buona introduzione all'etichetta, se non la conoscete.

Sabato 8 Luglio

Giardini di Mirò

North Atlantic Treaty Of Love, 2006; voto: 3 su 5.

Si tratta di due EP (uno dell'anno scorso) raccolti qui in un unico cd, con quattro brani nuovi e quattro remix (Alias, Apparat, Hood, The Boats). In un brano canta uno dei Zucchini Drive (vedi sotto). Che dire? Sono sempre loro, sempre notevoli, qualche accenno di novità indietronica, roba buona, insomma.

Venerdì 7 Luglio

Televise

Songs to sing in a & e, 2006; voto: 3 su 5.

Ascoltandoli senza saper nulla di loro, ricordano gli Slowdive. Poi scopri che il fondatore del gruppo è uno degli Slowdive, e le cose cominciano a tornare. Musica quindi che viaggia tra il rock indipendente e lo shoegaze spinto, con riverberi, discorsioni ed altro. Tuttavia, tolto un buon brano da 14 minuti, il resto sono brevi canzoni che meritano un riascolto.

Melodium

there is something in the universe, 2006; voto: 4 su 5.

Un tizio francese, che pubblica per l'italiana Disasters by Choice, un disco composto qualche anno fa, di suoni elettronici sghembi, intarsi acustici, pasticciati e divertenti. Per quanto non ordinario, l'ascolto è piacevole e divertente per quelle sottili melodie che pervadono il tutto.

Giovedì 6 Luglio

Groovesquared

G2, 2006; voto: 2 su 5.

Progetto italiano, che intende fare del groove al quadrato. E questo fa: basso portante, percussioni varie, un po' di altri strumenti a riempire, voce femminile a completare. Eppure il risultato pare un po' ordinario, un po' troppo scolastico, semplice da ascoltare, ammiccante a quel pubblico che vive di lounge, jazz e dintorni.

Mercoledì 5 Luglio

Current 93

Black Ships Ate The Sky, 2006; voto: 3 su 5.

Va detto che il luogo di ascolto (in auto, lungo un'autostrada, sotto un cocente sole) non è certo il luogo migliore per l'ascolto di questo disco. Nonostante, le canzoni folkeggianti, fondamentalmente acustiche, risaltano uguale. Pletora di ospiti (Antony, Marc Almond, e tanti altri), e disco da riascoltare in momenti più adatti.

Martedì 4 Luglio

Zucchini Drive

Being Kurtwood, 2006; voto: 3 su 5.

Sono in tre, due belgi ed uno svedese, e pubblicano per la 2nd rec, tedesca, che pubblica (tra gli altri) gli italiani Giardini di Mirò. Il disco è fondamentalmente di hip-hop, e questa è la brutta notizia, essendo le voci piuttosto standard. Invece la musica ha una marcia in più, forse giovandosi della produzione di parecchi personaggi famosi (anche i Giardini...). Se adesso guardessero un po' oltre lo hip hop...

Couch

Figur 5, 2006; voto: 3 su 5.

Stesso post-rock del disco precedente, ma senza la hit del caso. Uscito per la Morr, abbiamo nove tracce strumentali pulite e rigorose. Non brutto disco, ma forse un po' troppo sul genere, senza osare.

Lunedì 3 Luglio

Alpha

Lost in a Garden of Clouds pt 2, 2006; voto: 2 su 5.

Continua ad essere una interlocutoria raccolta di spezzoni. Nulla cambia rispetto al disco precedente (forse un po', ma proprio un po' più vivace), e soporifero uguale.

Alpha

Lost in a Garden of Clouds pt 1, 2003; voto: 2 su 5.

Un disco interlocutorio, che non contiene canzoni, ma spezzoni, specie di colonne sonore, sonorizzazioni, spoken words. Il tutto sulla falsariga del trip-hop, ma molto annacquato. E un po' scialbo.

Venerdì 21 Luglio

Craig Thompson

Blankets

coconico press, 2004

Quasi seicento pagine di fumetto per raccontare una storia minimale, di come un incontro con una ragazza cambi la vita del protagonista. Molto bello, molto poetico, commovente e divertente, ben disegnato, il percorso di Will Eisner è seguito da questo giovane disegnatore. Molto, ma molto bello.

Giovedì 20 Luglio

Alan D. Altieri

Magdeburg: La furia

Corbaccio, 2006

E due. Ottocento e rotte pagine. Seconda parte della trilogia. Guerra dei trent'anni, Guerra Eterna. L'eretico da una parte, principi, preti, soldati dall'altra. Frasi spezzate. Una marea di punti. Così è Altieri. Intrattenimento puro. Ottimo per le calde notti estive. Aspettando il massacro finale.

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